“La Prova Scientifica nel Processo Penale Italiano”: disponibile il saggio di Silvia Dariz
Riceviamo e pubblichiamo
Pubblicato il saggio La prova scientifica nel processo penale italiano di Silvia Dariz, criminologa bellunese, figlia dell’avvocato di Locri Anna Polifroni.
Grazie alla sua elevata affidabilità, la prova scientifica del DNA ha rivoluzionato il processo. Ne parla Dariz, praticante avvocato, specializzata in criminologia e scienze forensi, nel suo saggio giuridico delle Edizioni Dirittopiù, 174 pagine, già disponibile su Amazon e dal 27 aprile anche in libreria. L’autrice analizza l’utilizzo della prova del DNA nell’ambito del processo penale, anche attraverso la disamina di importanti casi giudiziari italiani. I risultati dell’analisi del DNA possono infatti essere utilizzati sia dall’accusa sia dalla difesa. Se, ad esempio, viene rinvenuto il DNA di un sospettato sulla scena del crimine, esso può costituire una prova incriminante per l’accusa. Così come la presenza del DNA di un’altra persona sulla scena, può essere utilizzata a favore della difesa per escludere la responsabilità del proprio assistito. Nel corso delle indagini preliminari le forze dell’ordine raccolgono campioni biologici (saliva, capelli, sangue o tessuto) sulla scena del crimine o da un sospettato per eseguire l’esame del DNA. Dopodiché i campioni vengono confrontati con il DNA di altre persone coinvolte nel caso. Nell’analisi forense, invece, i campioni raccolti sono inviati ai laboratori specializzati per determinare il DNA attraverso tecniche avanzate, e secondo norme e protocolli internazionali, come la Reazione a Catena della Polimerasi o il sequenziamento del DNA. Ottenuti i profili del DNA dai campioni raccolti, si procede al confronto con altri profili presenti nel database forense. Se esiste una corrispondenza, essa può costituire un’importante prova dell’identità dell’indagato. Se invece non vi sono corrispondenze, l’analisi del DNA può escludere definitivamente un sospettato dalle responsabilità di un crimine.
DarizHa conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna nel marzo 2021, con tesi in Medicina Legale dal titolo Le ricadute medico legali dell’infezione SARS-CoV-2 nella responsabilità sanitaria in ambito civilistico con relatrice Susi Pelotti. Nell’ottobre 2021, termina con successo i corso di Alta Formazione in Criminologia Ragionata e Neurocriminologia Emotiva presso la Forensic Science Academy di DirittoPiùEdizioni. Nel dicembre 2022 svolge con Eugenio D’Orio il tirocinio in Biologia Forense presso il Bio Forensics Research Center di Ischia (NA), durante il quale approfondisce le metodologie e i protocolli operativi volti a regolamentare le fasi di ricerca, identificazione e documentazione delle tracce biologiche latenti per scopi forensi e di supporto al sistema giudiziario italiano. Nel marzo 2023 ottiene il Master Biennale in Criminologia e Scienze Forensi presso la Forensic Science Academy, con voto 110/110 cum laude, con tesi in Biologia Forense dal titolo: La prova scientifica nel processo penale con particolare riferimento alla prova del DNA – Valutazione del caso dei fidanzati di Policoro. Socia a far data dal 3 luglio 2023 dell’Associazione Italiana di Criminologi e Criminalisti Investigativi con la qualifica di Criminologa Forense, attualmente vive a Roma, città in cui è stata tirocinante presso gli Uffici Giudiziari della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma. Ed è praticante avvocato presso lo studio legale Alecce di Roma. In data 13 luglio 2023 consegue Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma. Conosce la lingua inglese, anche con indirizzo giuridico, a seguito della sua partecipazione al programma Erasmus semestrale in Svezia alla Stockholm Universitet. Parla la lingua francese