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Attualità

L’eredità di Adriana Bartolo

È con grande tristezza che il mondo legale della Calabria ha accolto la notizia della perdita di una pioniera, Adriana Bartolo, la prima donna a indossare la toga di avvocato penalista presso il tribunale di Locri, scomparsa nel pomeriggio di ieri.
In un’epoca in cui la professione legale era prevalentemente dominata dagli uomini, Adriana ha aperto la strada per le generazioni successive, dimostrandosi sempre professionista rispettata e in grado di lasciare un segno indelebile nei palazzi di giustizia regionali e nazionali, guidando con determinazione numerosi casi di risonanza anche nazionale.
La sua passione per il lavoro legale è stata evidente sin da giovane, ispirata dalle storie di suo padre e dalla sua visione della giustizia sociale. La decisione di intraprendere la professione legale non è avvenuta in un momento preciso, ma piuttosto ha assunto le forme di una scelta naturale, determinata dall’autodeterminazione e dalla fiducia nelle proprie capacità.
Nel mondo prevalentemente maschile della giustizia, Adriana ha affrontato sfide e pregiudizi, ma ha sempre reagito con determinazione e risolutezza. Nonostante le prime resistenze, ha guadagnato il rispetto e l’ammirazione dei suoi colleghi per la sua competenza e dedizione.
Già dal suo primo caso ha dimostrato l’impegno per difendere i diritti degli altri e perseguire la giustizia. Ha vissuto molte soddisfazioni professionali, ma anche momenti di delusione e frustrazione, tipici di una professione così impegnativa.
Nel corso degli anni, ha osservato i cambiamenti nella pratica legale, rilevando la perdita di sacralità e umanità nel processo, ma senza smettere di difendere i valori fondamentali della giustizia e della dignità umana.
Ai giovani che aspirano a intraprendere la professione legale, Adriana ha sempre consigliato di rimanere fedeli a se stessi, coltivare la passione e prepararsi a sfide costanti, esattamente come aveva fatto anche pochi mesi in occasione della lezione magistrale tenuta nell’ambito del Corso biennale per la formazione dei difensori d’ufficio. Era solita sottolineare l’importanza di credere nei propri sogni e di perseverare nonostante le difficoltà, consigli preziosi che l’hanno resa un faro della realtà penale locale e che certamente ne renderanno indelebile il ricordo per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla professionalmente e umanamente.
La scomparsa dell’avvocato Bartolo rappresenterà indubbiamente una cesura storica per la Locride, che ci auguriamo sappia fare tesoro dei numerosi insegnamenti che Adriana ha lasciato come preziosa eredità.
La redazione di Métis si unisce al dolore dei famigliari.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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