
L’operazione Metameria non è stato l’unico duro colpo inferto alla ‘ndrangheta da parte delle Forze dell’Ordine nella giornata di oggi. Nella mattinata odierna, infatti, la Squadra Mobile di Cosenza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dal Servizio Centrale Operativo di Catanzaro, ha eseguito 17 arresti, 10 in carcere e 7 ai domiciliari, nei confronti di esponenti del clan Forsastefano di Cassano allo Ionio, sequestrando contestualmente beni per il valore complessivo di 10 milioni di €.
Le indagini hanno accertato che, negli ultimi decenni, i Forastefano erano infatti riusciti a infiltrare importanti aziende dell’agroalimentare, una delle quali ha sede a Ferrara e fa affari in tutta Europa. La ‘ndrangheta si era presentata alla porta degli amministratori con intimidazioni e minacce, un modello di acquisizione del controllo replicato purtroppo in molti altri casi.
«Questa cosca – spiega il Prefetto Francesco Messina, – è stata protagonista negli anni ‘90 di una faida violentissima e sanguinosa con il cosiddetto clan degli Zingari, con il quale ha in seguito stretto un patto di non belligeranza che li ha convinti ad abbandonare l’aspetto militare per sottoporre invece il territorio a un’attività di controllo massiva.»
Si tratta, insomma, di una ‘ndrangheta in grado di farsi impresa dopo le guerre per il controllo del territorio che, esercitando un’estorsione ambientale costante è riuscita, nei decenni, a impossessarsi di settori vitali dell’economia. Questo processo, hanno accertato gli investigatori, è stato favorito dalla compiacenza di professionisti conniventi: nella lista delle persone finite ai domiciliari, infatti, figurano anche un avvocato e un commercialista. La rete di rapporti instaurata, anzi, aveva garantito ai Forastefano di realizzare truffe all’INPS con la finta assunzione di braccianti e la costituzione di ditte grazie al reinvestimento di proventi illeciti.
«L’operazione odierna è un messaggio importante per la gente – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. – Continuate a denunciare e a credere in noi, perché stiamo lavorando su tutte e quattro le provincie del Distretto di Catanzaro e, come dimostrano le operazioni in sequenza che abbiamo portato a termine nelle ultime tre settimane, ci stiamo impegnando al massimo per liberare frazioni di territorio di questa zona della Calabria.»
Foto: anfp.it