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Attualità

Possibile sia diventato un problema essere calabresi?

Dai Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia

Continua la fase di proposta e mobilitazione unitaria di CGIL, CISL e UIL Calabria. Ieri mattina, da remoto, si sono tenuti gli attivi unitari territoriali dell’Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Al termine dei lavori, che sono stati introdotti dal Segretario Generale della CISL Calabria Tonino Russo, presieduti da Segretario Generale della CGIL Area Vasta Enzo Scalese, e dopo l’intervento del Segretario Generale della UIL Crotone Fabio Tomaino e le concioni affidate al Segretario Generale della UIL Calabria  Santo Biondo, è stato siglato un documento unitario per il rilancio produttivo, economico e sociale dell’Area Vasta calabrese, che sarà la base del confronto in vista della mobilitazione che si terrà il 27 aprile davanti alla Prefettura di Catanzaro.
Sanità, vertenza Sant’Anna, vertenza Abramo, precariato, scuola, divide digitale, mobilità, infrastrutture, reti energetiche e servizio idrico, ambiente e territorio, ciclo dei rifiuti sono le missioni del documento unitario, che i sindacati porteranno all’attenzione delle istituzioni competenti.
Per CGIL, CISL e UIL dell’Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, infatti, vi è la convinzione che occorra agire con una visione d’insieme che possa generare e mettere in campo proposte concrete ed efficaci, in un contesto di riferimento generale che parta dall’attuazione realistica e fattibile di una progettualità socioeconomica basata su risorse certe, velocità e qualità nell’azione della spesa pubblica, facilità e semplificazione amministrativa, che salvaguardi fermamente i principi della regolarità e della legalità.
Tutto questo avendo ben presente che, con il mondo accademico, del volontariato e del terzo settore, vanno costruite le condizioni affinché possa emergere un contributo che è assolutamente importante, in un rapporto tra causa ed effetti generati dalla profonda crisi che stiamo vivendo nella nostra regione. Mancano, infatti, politiche e strategie concrete nel campo della ricerca, della formazione e della specializzazione dei processi produttivi, che rendono asfittica e debole la nostra economia fino a determinarne pesanti ricadute sociali in un diffuso disagio di tutele, assistenza e servizi. Mancano politiche nazionali per il Mezzogiorno e investimenti pubblici che mirino a favorire  occasioni di sviluppo industriale e del manifatturiero sostenibile.
Il protrarsi dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, per CGIL, CISL e UIL dell’Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, sta determinando conseguenze economiche e sociali che necessitano, nell’immediato di azioni e proposte che vadano nella direzione della ripartenza, ma soprattutto per favorire le condizioni per un nuovo sviluppo dell’area centrale della Calabria, in un confronto con il Governo regionale che sia certamente incardinato sulle linee politiche e programmatiche di indirizzo regionale ma che deve altresì assolvere tempestivamente alle articolate responsabilità istituzionali, in funzione dei ritardi e della gravità delle condizioni della Calabria, preesistenti rispetto alla pandemia.
Per CGIL, CISL e UIL dell’Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, quindi, serve una nuova fase che guardi alle possibili condivisioni per un’azione sinergica, protagonista di una propositiva stagione di confronto sociale, con il contributo di tutti i soggetti dei diversi comparti produttivi e sociali, congiuntamente a una responsabile offerta ed erogazione di servizi innovativi da parte della Pubblica Amministrazione calabrese, opportunamente riformata, migliorata e in grado di soddisfare in maniera adeguata i diritti di cittadinanza.
Per CGIL, CISL e UIL dell’Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, infine, davanti ai ritardi, alle disattenzioni e ai problemi della Calabria, pare non sia forzato dire che è diventato un problema essere calabresi.

Foto: gruppolameridiana.com

Redazione

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