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Il Castello Ducale di Corigliano Calabro

Di Silvia Turello

Il Castello Ducale di Corigliano Calabro è una fortezza arroccata nel punto più alto del borgo, visibile a grandi distanze e risalente all’XI secolo, sito nel comune di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. È definito “fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell’Italia meridionale.”
La costruzione del Castello fu commissionata da Roberto il Guiscardo (Roberto d’Altavilla), il condottiero normanno d’aspetto gigantesco, che secondo il suo biografo Goffredo Malaterra, volle nel 1073 un fortilizio vicino Rossano, nell’area di Valle Crati tra il 1064 e il 1080, allora fortemente permeata di religiosità e cultura bizantina.
Nel 1822, dopo che la gestione del Castello era stata affidata a diverse famiglie (ultima quella dei Saluzzo) la struttura fu ceduta a causa di debiti a Don Giuseppe Compagna (1780-1834), nato a Corigliano ma di origini longobucchesi, a cui si attribuisce la configurazione attuale. Abile uomo d’affari, riuscì sapientemente a ricomporre il Castello che le leggi antifeudali avevano tentato di dividere. La struttura fu poi amministrata dal figlio Luigi Compagna ed eredi fino al 1925.
Utilizzando una parte del grande piazzale, Don Giuseppe completò i tre lati della struttura, inglobando in essa la chiesa di Sant’Agostino, fino ad allora separata dal Castello e innalzando un secondo piano abitabile, utilizzato dalla servitù.
Nel 1970, non potendo più sostenere le spese di gestione, la famiglia Compagna, per una somma simbolica di 20 milioni di Lire, offrì il Castello al Comune, che però non lo accettò per la cifra presumibilmente esorbitante necessaria alla sua ristutturazione. Fu acquistato, invece, dalla Mensa Arcivescovile di Rossano, guidata da Monsignor Santo Bergamo l’8 agosto del 1971.
Il Castello, dopo molte titubanze, fu poi restaurato con un finanziamento dell’Unione Europea, prima nel 1980, poi nel 1983.
Il Castello ducale presenta un ampio ingresso con due scalinate che portano a un terrazzo che si affaccia sulla zona di Corigliano. Si sviluppa per due piani fuori terra sopra un piano seminterrato al cui interno vi sono altre zone sviluppate nel periodo di permanenza della famiglia Compagna, come le cucine, innovative per l’epoca, la prigione (con soffitto a cupola e un foro al centro, con annessi attrezzi per la tortura, in cui è possibile vedere una gogna e una sedia chiodata) e la caldaia. Il sofisticatissimo sistema di riscaldamento e climatizzazione era dato, oltre che dalle mura spesse, basse e voltate che conservavano la temperatura interna, da una enorme caldaia alimentata a carbone e collegata a un vero e proprio impianto di riscaldamento con radiatori sviluppati a molla. La cucina presenta all’interno utensili provenienti dalla Francia ed è divisa in due parti: la prima è la sala di preparazione, la seconda quella di cottura. Come nei grandi ristoranti.
Al primo piano, invece, arrivando sull’ampio terrazzo, la prima porta a sinistra porta alla cappella dedicata a Sant’Agostino, voluta da Agostino II e arricchita di preziosi arredi e opere d’arte.
Invece, accedendo all’ultima porta a destra, si accede direttamente alle stanze da letto del barone e della baronessa, mentre ai piani superiori, non visitabili, dormiva la servitù. In origine gli affreschi che le decoravano erano posti sul soffitto ma, con il massivo intervento di restauro degli ultimi anni, sono stati esposti nella stanza e lo stesso, sostituito con un soffitto a cassettoni.
Dopo le stanze da letto si accede alla biblioteca e allo scrittoio del barone, nel quale conservava al suo interno anche alcuni equipaggiamenti da caccia.
Andando sulla sinistra si accede al magnifico salone degli specchi, riccamente decorato con stucchi e sculture e vivacemente illuminata, oltre dai bellissimi lampadari, anche dalle alte ed ampie finestre che si affacciano sul torrente Coriglianeto.
Entrando, sulla sinistra, si trova la possente torre mastio, pezzo forte della struttura insieme alla scalinata, caratterizzata da una scala a chiocciola e accessibile oggi fino al secondo piano. All’interno, le pareti sono riccamente decorate con stucchi e dipinte con raffigurazioni di tutte le famiglie che hanno abitato il Castello fino ai giorni nostri.
Il Castello oggi è visitabile tutti i giorni e spicca per essere la miglior struttura di fortificazione in Calabria per lo stato di conservazione e i reperti costruiti all’interno. È possibile non soltanto visitarlo anche tramite guida turistica, ma durante l’anno si svolgono al suo interno importanti eventi, come testimoniano le sedute al salone degli specchi, l’ampio pianoforte, e i piani superiori che vengono aperti in determinate occasioni.

Redazione

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