Licei Mazzini e artistico di Locri insieme contro la violenza di genere
Di Chiara Galluzzo – 5ªDLT Licei Mazzini di Locri
Al Liceo Mazzini, il 26 Novembre, l’inaugurazione di una panchina rossa ha dato il via a un evento realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico Oliveti Panetta per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
«È partito tutto dall’idea di installare una panchina rossa (donata al Liceo Mazzini dall’Amministrazione Comunale di Locri)» così spiegano i docenti che hanno coordinato l’evento, un simbolo con l’intento di rivolgere un pensiero a tutte le vittime di violenza, fisica, psicologica e verbale. Sopra la panchina, lo slogan L’amore non uccide, con lo scopo di ricordare alle nuove generazioni l’importanza e la sensibilità che bisogna prestare riguardo questa giornata, creata con lo scopo di non dimenticare tutte quelle donne martiri di mariti e compagni aggressori e assassini. Donne con il solo desiderio di poter vivere nella loro libertà. Da questa panchina è nata l’idea di collaborare con i licei artistici, così da creare qualcosa in più, qualcosa che arrivasse nel profondo di ogni studente, ogni insegnante. Si è deciso, quindi, di dare vita a una mostra che ruotasse proprio intorno alla frase l’amore non uccide: gli studenti dei Liceo Artistico di Locri e Siderno hanno così realizzato, in soli quindici giorni e con differenti tecniche, le loro opere, per ricordare che la violenza contro le donne purtroppo esiste e ogni anno conta numeri fin troppo alti. La mostra, ospitata presso l’Auditorium del Liceo Mazzini di Locri, si apre con un pannello introduttivo sulla giornata e espone prodotti realizzati con diverse tecniche pittoriche e programmi di grafica. Fra le opere sono esposti anche i ritratti di alcune vittime del femminicidio, come quello della siciliana Lorena Quaranta, realizzato con la contrapposizione di colori caldi e freddi proprio «per rendere l’idea della vita che non c’è più» come spiegano i ragazzi dell’Artistico agli studenti del Mazzini, o Sara Everard (Londra), rappresentata con il viola e il lilla come i lividi che questa giovane ragazza ha manifestato dopo lo stupro subito per opera di un poliziotto. Purtroppo questi sono solo alcuni dei nomi di tutte le donne uccise negli ultimi tempi.
La mostra L’amore non uccide vuole rivolgere un pensiero a tutte queste donne e sensibilizzare i giovani sull’argomento. La giornata d’inaugurazione, alla quale ha partecipato anche l’assessore Domenica Bumbaca, ha visto protagonisti gli studenti di entrambe le scuole: gli allievi del Mazzini hanno, infatti, realizzato delle riflessioni sull’argomento e recitato dei testi poetici nelle lingue straniere studiate al Linguistico, mentre gli studenti del Liceo Artistico hanno svolto una funzione di guida nei confronti dei visitatori della mostra.
Questa cooperazione tra le scuole significa tanto: bisogna creare una sinergia per affrontare problematiche di attualità come questa, in modo da favorire il dialogo e realizzare un ambiente scolastico sereno e funzionante, che vada oltre il singolo istituto. È utile, quindi, creare occasioni simili per poter riuscire pian piano, in un ambiente di formazione fondamentale come la scuola, a cambiare il pensiero dei giovani e non solo.