Di Francesco Salerno
Oggi si celebra il Giorno del Ricordo, in memoria dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Non mi soffermerò a spiegarvi tali eventi, giacché di materiale per informarsi ve ne è in abbondanza. Quello che vorrei fare, invece, è ragionare insieme a tutti voi su questa data tanto discussa.
Come sempre, nel nostro Paese, il giorno del ricordo scatena polemiche, attacchi e illazioni ideologiche. Molte le manifestazioni e i proclami che avrebbero voluto cancellare tale giorno dai calendari. Perché? Perché il nostro popolo vive di dissapori e contrasti secolari. Riusciamo benissimo a odiarci per fatti risalenti a quando non eravamo nemmeno nati. L’ideologia prevale sul buonsenso, la lotta sulla pace, l’irrazionalità sulla ragione.
Ciò che però vorrei dire in questo pezzo è che il Giorno del Ricordo merita di essere celebrato.
Al di là di ogni polemica idiota, in questo giorno si dovrebbero ricordare le vittime di quello che fu un vero e proprio massacro. Nonostante alcuni tentino ogni anno di sviare la verità, le foibe non furono un atto di guerra dei buoni titini contro i cattivi fascisti. Furono un atto atroce contro gli chiunque si opponesse a Tito, meglio ancora se italiani. In quelle nere fosse di morte trovarono la morte fascisti, donne, insegnanti, postini, sacerdoti, partigiani anti-titini, impiegati di banca, funzionari… migliaia di morti che si vanno a unire a quelli di una follia nota come Seconda Guerra Mondiale.
A voi quindi, care lettrici e cari lettrori, il mio invito di ricordare questo giorno e le sue vittime innocenti. Non in quanto appartenenti a questo o quel colore politico, ma in quanto persone.
A chi invece, userà questa giornata per fare polemica, non dico nulla. Chi non è in grado di provare pietà umana nemmeno di fronte a un massacro del genere, non merita alcuna considerazione.
Foto: centropagina.it