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Costume e Società

“Noi giovani costretti a una convivenza con l’ignoto”

Di Maria Lavinia Toscano

Dopo aver preso visione di alcuni canali social, articoli e video, mi sono resa conto della situazione che noi giovani stiamo vivendo quotidianamente da ormai quasi tre anni. Finora, trovandomi in una realtà locale, non mi sembrava di vedere i problemi giovanili sviluppati al nord anche nella mia terra, ma ultimamente ho visto un video che dimostrava quanto noi adolescenti, chi più, chi meno, ha avuto problemi a relazionarsi (con coetanei e non) che forse, ancora oggi, non ha ben compreso. Tantissimi ragazzi, durante questi anni problematici per i vari disastri avvenuti nel mondo, si sono lasciati andare rischiando molto spesso la loro stessa vita. Secondo fonti statistiche, infatti, i livelli di depressione, malessere generale, atti autolesionisti, bullismo, aggressività e rabbia sono aumentati notevolmente come mai prima d’oggi. Oltre ai problemi legati allo stato di isolamento e alla disgregazione sociale, tantissimi adolescenti hanno sperimentato (e alcuni continuano tuttora a soffrirne) problemi legati a un Disturbo del Comportamento Alimentare, spingendosi all’estremo con conseguenze tragiche per loro e chi sta loro vicino. Il problema fondamentale è proprio questo: non aver dato la giusta importanza alla sanità mentale e fisica prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Una famosa canzone del gruppo musicale The Neighbourhood, Softcore, pone una domanda che oggi ci facciamo in tanti: Are we too young for this? (Siamo troppi giovani per questo?)
Ovviamente la canzone è da prendere non fa riferimento a ciò che abbiamo vissuto tra Covid-19, crisi economica e possibile conflitto mondiale, bensì a una storia d’amore andata male. Perché faccio riferimento a questa canzone? Perché su TikTok, famosissimo social network su cui utenti da tutto il mondo condividono video in cui si canta e balla, il brano è diventato manifesto della situazione critica dei teenagers che si domandano se non siano troppo piccoli per vivere gli anni più belli della loro vita in modo così brutto. Una domanda che viene naturale porsi elencando gli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi anni: squilibri politici ed economici in potenze mondiali quali gli Stati Uniti d’America, possibili guerre territoriali e mondiali sul fronte medio orientale, epidemia e, successivamente, pandemia di Covid-19, lockdown sparsi e decreti che ci tenevano incollati allo schermo multimediale, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (che durerà circa 11 mesi con problematiche economiche quali il ripristino delle dogane, l’aumento del costo dei trasporti e così via), elezioni di nuovi presidenti, il cambiamento di alcuni ordinamenti politici, la calamità degli incendi che ha devastato milioni di ettari di flora terrestre, terremoti in varie zone del mondo, minacce terroristiche, la creazione immediata di nuovi vaccini, distribuiti dapprima tra i soggetti più anziani per arrivare via via ai bambini sotto i 12 anni, crisi governativa italiana, nuove varianti del Coronavirus, minacce di guerra fino all’escalation che ha condotto al conflitto armato vero e proprio! Dopo tutto ciò che è accaduto in questi 24 mesi, penso che sia giusto pretendere una tregua, tanto più che questo drammatico concatenarsi di eventi ha condotto a un aumento del tasso dei suicidi, di disoccupazione giovanile e non, a un prevalere del tasso di mortalità su quello delle nascite. Una serie di dati che sancisce il fallimento del capitalismo, un regime socio-economico, volto a favorire la libera economia dei potenti, nel quale siamo vissuti per tutta l’epoca contemporanea. Non sta a me criticare in questa sede la politica mondiale o la gestione delle emergenze (lascio questo compito a scrittori ben più importanti di me) ma pretendo che questo articolo sia il manifesto di un cambiamento che tutta la mia generazione merita: pretendiamo un futuro migliore di quello che ci state prospettando oggi!

Foto: amazon.com


Edil Merici

Redazione

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