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Attualità

Il MIMS boccia un progetto per ridurre le perdite idriche perché manca un allegato

L’Autorità Idrica della Calabria perde il treno del Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti e il suo progetto da 104,3 milioni di euro viene ritenuto inammissibile dal Ministero delle Infrastrutture della Mobilità Sostenibili. La notizia arriva a valle dell’avviso di manifestazioni in interesse per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito dell’Asse IV, che si occupa di Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. L’idea progettuale dell’Autorità idrica puntava al “monitoraggio in tempo reale delle pressioni, portate, livelli e dei parametri di qualità dell’acqua erogata, in corrispondenza dei serbatoi di distribuzione”. E, inoltre, all’installazione di contatori di utenza di tipo smart e all’attività di ricerca delle perdite mediante prelocalizzazione con metodologia innovativa, localizzazione e riparazione perdite. Un piano integrato per intervenire su una delle pecche principali del sistema idrico, la dispersione delle risorse nelle reti che, in alcune aree della Calabria, tocca percentuali elevatissime.
Per il Ministero la proposta risulta inammissibile per l’assenza di un allegato. Questione tecnica che si riverbera sull’impossibilità (almeno ricorrendo a questa linea di finanziamento) di intervenire su uno dei vulnus storici del comparto idrico.


Edil Merici

L’annuncio del ricorso

Scoppiata la bufera, l’Autorita Idrica della Calabria annuncia un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per recuperare il progetto.
“La struttura tecnica dell’AIC – si legge in una nota – si assume le proprie responsabilità e, parallelamente (anche in forza dello sforzo organizzativo prodotto nell’ultimo anno da questa Autorità che, passando dall’approvazione del Piano d’Ambito e dagli altri obiettivi ottenuti legati agli schemi tariffari per numerosissimi Comuni calabresi, si è concretizzato con la costituzione del gestore unico d’Ambito, Acque Pubbliche della Calabria, per i segmenti a valle della grande adduzione) si è dato mandato a un legale specializzato in materia amministrativa di produrre formale ricorso alla graduatoria emanata dal Ministero. La disposizione ministeriale è maturata a valle dell’istruttoria della proposta tecnica formulata dall’Autorità Idrica: la decisione del Ministero di escludere la Calabria dalla linea di finanziamento è basata esclusivamente su un aspetto burocratico, ossia la mancanza di un allegato di complemento, relazionato alla capacità dell’investimento di generare entrate, dunque una questione puramente amministrativa e non tecnica.”

Fonte: corrieredellacalabria.it

Redazione

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