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Costume e SocietàLetteratura

A vigilessa


Edil Merici

Di Bruno Versace

Quandu si parla è beni stari attenti
comu si ‘ncigna e comu si finisci;
ma, quandu parli cu’ ‘nu deficenti,
fa’ cuntu sulu ‘i chillhu chi capisci.

A ‘rriprova di chist’affermazioni,
mi ricordu c’o misi di frevaru,
citatu a ‘nu processu, mastr’Antoni
nd’eppi ‘i junta d’urgenza a Catanzaru.

Friscu ‘i patenti… e pur’i sentimentu,
penzandu ch’era a via p’o tribunali,
ca chi non si ‘mpilau c’a cincucentu
nt’a ‘nu sensu vietatu… l’animali?

N’comu girau p’a ‘vvia Petru Colletta,
‘nu pezzu ‘i vigilessa si parau
davanti, scotulandu la paletta.
‘Ntoni chi potìa fari? Si fermau.

E, mentri a vigilessa ‘mbicinava,
‘Ntoni, cull’occhj nt’o retrovisori,
guardava comu chillha si ‘nnacava,
venendu “pancia in dentro e petto in fuori”.

«Sono cinquanta euri ed in contanti»
dissi, torcendu u culu, llha cristiana,
e ‘Ntoni, cu’ la testa sempri arranti:
«Cinquanta vannu ‘bbeni? Allura ‘nchjana!»

La vigilessa

Quando si parla è bene stare attenti
come si inizia e come si finisce;
ma quando parli con un deficiente
considera solo ciò che capisce.

A riprova di questo concetto,
ricordo che nel mese di febbraio,
citato in un processo, mastro Antonio
ha dovuto recarsi d’urgenza a Catanzaro.

Fresco di patente… e scarso d’intelletto,
pensando fosse la strada per il tribunale,
che non imboccò con la cinquecento
un senso vietato… l’animale?

Non appena svoltò per via Pietro Colletta,
una bella vigilessa si piantò
davanti, agitando la paletta.
Antonio cosa poteva fare? Si fermò.

E, mentre la vigilessa si avvicinava,
Antonio, con gli occhi nel retrovisore,
osservava come quella ancheggiava,
arrivando “pancia in dentro e petto in fuori”.

«Sono cinquanta euro e in contanti»
intimò, sculettando, quella donna,
e Antonio, con la testa sempre fra le nuvole:
«Cinquanta vanno bene? Allora monta su!»

Foto: ilvibonese.it


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