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Emergenza abitativa: “Necessario che la situazione si sbocchi immediatamente”


Edil Merici

Dall’Osservatorio sul disagio abitativo di Reggio Calabria

In riferimento alla gravissima situazione dell’emergenza abitativa, la Giunta comunale, il 4 luglio scorso, a un anno dalla richiesta della Regione Calabria relativa alla costituzione della riserva di alloggi, ha deliberato quanto richiesto con atto nº 137. Ma lo sblocco delle assegnazioni per l’emergenza abitativa potrebbe essere molto deludente.
Per questo punto è necessaria una ricostruzione dei fatti, i cui esiti hanno inciso e continuano a incidere drammaticamente sulle vite di tante famiglie in emergenza abitativa.
Il Comune, per le assegnazioni di alloggi per situazioni di emergenza abitativa (articolo 31 della Legge Regionale nº 32 del 1996: Sfratto per morosità incolpevole, crollo dell’alloggio, violenza domestica, sovraffollamento e così via), il 12 giugno 2017 costituisce, con delibera di Giunta, la riserva di alloggi, facendo riferimento a una delibera di Giunta regionale del 2003. Successivamente, nel gennaio 2018, con una delibera di Consiglio Comunale, approva un apposito regolamento comunale e, nell’aprile 2018, dà il via libera per la presentazione delle domande. Purtroppo, però, il regolamento è del tutto inadeguato e la sua applicazione anche peggiore. E così la prima graduatoria utile delle domande presentate dal 2018 viene approvata addirittura il 22 dicembre 2020, a ben due anni e otto mesi di distanza: un tempo infinito per le famiglie in emergenza abitativa!
Come se non fosse già abbastanza grave il lunghissimo tempo trascorso, il Comune, da gennaio 2021, invece di applicare il regolamento, in particolare l’articolo 14, assegnando ai nuclei vincitori gli alloggi entro trenta giorni dalla pubblicazione della graduatoria, prende altro tempo. Il 12 aprile 2021, con nota protocollata nº 169.314, chiede alla Regione Calabria un aumento della riserva già costituita. Richiesta non solo non necessaria, ma del tutto contraddittoria rispetto agli atti deliberati e che di fatto impedisce le assegnazioni.
La Regione, il 12 luglio 2021, risponde al Comune con nota prot. nº 312.560, contestandogli la costituzione della riserva in quanto esclusiva prerogativa dell’ente regionale (anche se in realtà, come detto sopra, il Comune aveva agito riferendosi a una delibera regionale del 2003). La Regione chiede dunque al Comune i dati degli alloggi assegnati e disponibili all’assegnazione, per poter autorizzare la riserva con delibera di Giunta regionale, secondo legge. Il Comune, ricevuta la risposta della Regione, decide di accettare la contestazione, ma invece di fornire velocemente i dati richiesti ci mette un intero anno per reperire due dati già in possesso dell’ufficio di Edilizia Residenziale Pubblica, senza nemmeno dover effettuare una ricerca, e per fare una semplice delibera di Giunta.
Ma non è finita! Nel mese di aprile 2022 una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Reggio Calabria, che interviene contro la mancata assegnazione degli alloggi di emergenza abitativa, intima al Comune di scorrere la relativa graduatoria, senza attendere la costituzione della riserva da parte della Giunta regionale.
Il Comune sceglie però di non applicare la sentenza del TAR.
La domanda che poniamo a tutti e, in particolare, alle istituzioni competenti, è d’obbligo: è lecito non applicare una sentenza del TAR? E se la risposta è sì, la cosa vale anche per un privato cittadino?
Nel mese di luglio 2022 arriva, dopo un anno, l’attesa delibera di Giunta comunale che contiene i dati richiesti dalla Regione, ma sembra che dopo una settimana dall’approvazione non sia stata ancora trasmessa alla Regione; che ha bisogno di questo atto per formulare la propria delibera di Giunta.
È necessario notare che i due dati forniti dal settore dell’ERP e riportati dalla delibera mostrano una situazione della politica degli alloggi popolari ancora allo sbando.
Difatti, gli alloggi comunali segnalati nella delibera come disponibili all’assegnazione sono solamente 18. A questi se ne aggiungono 39 di proprietà dell’Azienda Territoriale dell’Edilizia Residenziale Pubblica per i quali si dichiara però che hanno bisogno di interventi di manutenzione, mentre il Comune da tempo non effettua questi interventi perché dichiara di non avere i fondi necessari, anche se da anni accantona finalizzandole per altre spese le entrate ordinarie degli alloggi che per legge sono vincolate alla manutenzione straordinaria degli alloggi.
Considerando che la riserva che dovrebbe autorizzare la Regione dovrebbe essere del 25% sugli alloggi disponibili all’assegnazione, e che quelli immediatamente disponibili sono 18 alloggi, il Comune potrebbe assegnare per le famiglie nella graduatoria di emergenza abitativa solamente 5 alloggi. Mentre i nuclei vincitori della prima graduatoria di emergenza abitativa sono 28, e 78 sono i nuclei che attendono la valutazione della loro istanza con l’aggiornamento della graduatoria e molti altri sono sottoposti a sfratto. Pertanto, dei 18 alloggi, 5 verrebbero assegnati per l’emergenza abitativa, mentre gli altri 13 dovrebbero, secondo la norma regionale vigente, essere assegnati alle famiglie vincitrici del bando ordinario.
Dopo anni di attesa questo sviluppo della situazione dell’emergenza continua a essere molto grave. Per rimediare il Comune dovrebbe provvedere da subito a rendere abitabili i 39 alloggi dell’ATERP effettuando le opere di manutenzione utilizzando i fondi accantonati degli alloggi che ammontano a qualche milione di euro e che dovrebbero essere anche ricostituiti nel bilancio di previsione di prossima approvazione. Questo consentirebbe di avere altri 10 alloggi da assegnare per le emergenze abitative e 29 alloggi per il bando ordinario.
Ma nemmeno questo sarebbe sufficiente.
Perché c’è da dire che al settore dell’ERP risultano solo 18 più 39 gli alloggi disponibili all’assegnazione, in quanto da molti anni il Comune continua a non effettuare le verifiche previste dalla legge per applicare l’avvicendamento. Se venissero effettuate le verifiche adeguatamente e in modo completo gli alloggi disponibili sarebbero qualche centinaio.
Ad affermarlo non sono solo gli enti dell’Osservatorio. Nel giugno 2020 la Dirigente dell’ERP, in audizione con la III Commissione consiliare Politiche Sociali e del Lavoro ha dichiarato che 560 assegnatari di alloggi comunali risultavano deceduti, ma il Comune continuava a mandare loro i canoni di pagamento senza effettuare alcuna verifica, mentre 56 erano gli assegnatari che risultavano migrati in un altro Comune. Con questi dati forniti ufficialmente da una Dirigente del settore dell’ERP ci chiediamo perché in un anno non sia stato fatto nulla.
Ci domandiamo, inoltre, perché da anni è fermo l’acquisto di alloggi con il finanziamento di 11 milioni del Decreto Reggio che fornirebbe al Comune circa 140 alloggi da assegnare sia per i vincitori del bando ordinario sia per le famiglie in emergenze abitativa.
È necessario e urgente che tutto questo venga avviato operativamente impegnando tutte le forze necessarie.


GRF

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