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Gazza marina pescata a Bovalino, il WWF: “Un evidente maltrattamento”

Di Davide Codespoti

Sta diventando virale il video girato sulla spiaggia di Bovalino in cui due pescatori amatoriali, tra lo stupito e l’incredulo, hanno preso all’amo un uccello che credevano essere un pinguino, ma che in realtà si è scoperto successivamente essere una gazza marina.
È un fatto singolare e insolito, perché questo tipo di volatile non è presente a queste latitudini: trattasi infatti di un particolare uccello nordico (appartenente alla famiglia degli alcidi) che frequenta le coste dell’Atlantico settentrionale, vivendo e riproducendosi sulle coste e sulle isole dell’Europa nord-occidentale, della Groenlandia e dell’America nord-orientale, venendo in Italia per svernare nel Mar Mediterraneo. Il luogo privilegiato è la costa ligure, ma ultimamente se ne sono trovate anche in Lazio e nel Golfo di Napoli, fino in Sicilia. La gazza marina è anche una specie protetta, sia per il numero degli esemplari sia dal punto di vista del monitoraggio delle migrazioni.
L’episodio e il comportamento successivo del pescatore (che aveva lasciato la gazza dondolante all’amo) ha scatenato le ire indignate degli animalisti, in particolare degli esponenti del Fondo Mondiale per la Fauna Selvatica, che in una nota ha duramente spiegato quanto segue:

Nel breve filmato il pescatore, pur accorgendosi di avere preso all’amo un uccello (erroneamente ritenuto un pinguino), piuttosto che liberarlo immediatamente e consegnarlo al centro di recupero più vicino allertando le autorità, ha pensato fosse più “opportuno” lasciare il povero animale appeso con l’amo conficcato nella carne, facendolo dondolare. Si tratta di un episodio molto grave che testimonia la gravità dell’impatto delle attività umane in natura, soprattutto quando sono effettuate in maniera amatoriale da persone non sufficientemente formate. Abbiamo già attivato il nostro ufficio legale per porre in essere ogni attività necessaria a identificare il soggetto resosi responsabile di un evidente maltrattamento.

Foto: juzaphoto.com


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