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CronacaReggio Calabria

Siderno: scarcerati Cosimo Commisso e Antonio Rodà

Tutti assolti. È quanto disposto dal Tribunale penale di Locri nei confronti degli imputati del processo denominato Core business. Un’indagine che ha riguardato la famiglia Commisso di Siderno che, secondo l’ipotesi iniziale, avrebbe tentato di inserirsi in investimenti su terreni nella zona di Perugia da destinare a vigneti per la produzione di vino da commercializzare in Canada.
L’asserita consorteria sarebbe stata guidata da Cosimo Commisso (classe 1950), che aveva trascorso gli ultimi 26 anni in regime di detenzione e poi assolto nel processo di revisione per alcuni delitti avvenuti nel corso della faida di Siderno. Lo stesso Cosimo che, nel frattempo, ha ottenuto l’assoluzione anche nel processo di revisione sull’asserita sua appartenenza alla ’ndrangheta. Sentenza, quest’ultima, che non è stata ancora depositata.
Nelle more, però, Commisso è stato accusato di far parte, con ruolo apicale, dell’associazione mafiosa denominata ’ndrangheta in questa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, che si è fondata sugli esiti investigativi che hanno seguito l’operazione Acero/Siderno Connection.
Arrestato nel dicembre del 2019, Commisso è stato detenuto tra Rovigo e Milano Opera fino al giugno del 2021, quando gli è stato applicato il 41 bis, ovvero il carcere duro, ed è stato trasferito nel carcere di Tolmezzo, dove si trovava al momento della lettura del dispositivo che ne ha disposto l’immediata scarcerazione dopo l’assoluzione ottenuta anche grazie all’intervento dei suoi difensori, gli avvocati Sandro Furfaro e Francesco Commisso, che hanno sostenuto l’estraneità del proprio assistito richiamando l’attenzione dei giudici di Locri sul contenuto delle sentenze di revisione. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna del 73enne a 25 anni di reclusione.
Nel processo è stato assolto anche Giuseppe Minnici (richiesti 15 anni), per il quale è intervenuto l’avvocato Marco Panella, che ha contestato la bontà dell’impianto accusatorio, tanto sotto il profilo fattuale quanto sotto quello giuridico. Invece l’avvocato Francesco Calabrese ha ottenuto l’assoluzione e l’immediata scarcerazione di Antonio Rodà, (anche per lui erano stati richiesti 15 anni).
Assolti dai giudici di Locri, (presidente Ada Vitale, consiglieri Andrea Bonato e Rosario Trogu), anche gli altri imputati, ai quali veniva contestato il reato di intestazione fittizia di beni. Nello specifico hanno discusso anche gli avvocati Mario Mazza, Giuseppe Belcastro del foro di Roma, e gli avvocati Antonio Speziale e Riccardo Errigo.
Previsti 90 giorni per il deposito della motivazione.

Foto: ildispaccio.it


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