All’ospedale di Locri attività divulgativa su ipertiroidismo e ipotiroidismo

Le tiroiditi sono processi infiammatori a carico della tiroide, una ghiandola a forma di farfalla situata nella parte inferiore del collo e deputata alla produzione degli ormoni tiroidei, T3 e T4.
Questi ormoni vengono prodotti grazie all’azione dell’ormone tireostimolante TSH, a sua volta secreto dall’ipofisi, altra importante ghiandola del nostro corpo. La loro azione regola alcuni processi fondamentali dell’organismo: il battito cardiaco, la respirazione, la temperatura del corpo, lo sviluppo del sistema nervoso, e via discorrendo.
Le tiroiditi possono avere diverse cause: di natura autoimmune, in cui un malfunzionamento del sistema immunitario provoca, rispetto alla norma, una maggiore o minore produzione di ormoni (di Hashimoto, post- partum, silente); di natura virale (di De Quervain) o, più raramente, batterica (acuta).
Possono anche essere conseguenza di terapie che prevedono l’uso di radiazioni o l’uso di determinati farmaci, ad esempio quelli usati nei trattamenti oncologici.
I sintomi caratteristici dell’ipotiroidismo sono: ingrossamento della tiroide, stanchezza generalizzata, depressione, deficit di memoria, cute secca, stitichezza, aumento di peso, irregolarità mestruali.
I sintomi dell’ipertiroidismo, invece, sono: ansia, irritabilità, insonnia, perdita di peso, palpitazioni. In alcuni casi, sono possibili dolore e gonfiore nella parte anteriore del collo.
Per quanto riguarda la diagnosi, nel sospetto di tiroidite si prescrivono generalmente l’ecografia della tiroide e una serie di esami del sangue, che determinano il livello degli ormoni tiroidei e di eventuali anticorpi.
Se i sintomi sono quelli dell’ipotiroidismo, il paziente dovrà essere sottoposto a una terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita.
Se i sintomi sono, invece, quelli dell’ipertiroidismo allora il trattamento medico prevederà l’uso di metimazolo o tiamazolo e, in alcuni casi, anche di betabloccanti.
Secondo il tipo di tiroidite, possono essere proficuamente utilizzati farmaci corticosteroidi o antibiotici.
Nei casi più gravi si può ricorrere all’asportazione chirurgica della tiroide.