Come gestire la paura da palcoscenico: consigli di una timorata
Di Angela Pezzano – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
È la sera precedente alla conferenza stampa del tuo primo libro e, dopo esserti adagiato sul morbido lenzuolo del tuo letto, stai cercando di mettere a tacere i pensieri e liberare la mente, perché possa rigenerarsi in vista dell’impegnativo domani, quando un terrore improvviso e inspiegabile ti proietta, nel silenzio circostante, l’immagine del tuo fallimento. Intorno a te risate di scherno, battute indesiderate e, dentro il tuo cuore, solo un gran timore di aver deluso le aspettative. Poi, improvvisamente, rinsavisci e capisci che, aprendo gli occhi, la precedente scena dell’orrore si dissolve nel nulla. Si tratta della paura più lacerante e limitante che esista e l’unico antidoto esistente sei tu. Avere fiducia in sé stessi e dar voce ai propri pensieri è un’operazione sulla quale si lavora per tutta la vita e per questo per nulla scontata. Tuttavia, ecco le tre migliori tecniche per migliorare questo aspetto della personalità:
- flusso di coscienza: Passare ore davanti a uno specchio e esporre il proprio monologo interiore può essere utile ad allenare la scioltezza e la flessibilità di linguaggio;
- ridicolizzazione: immaginare che il giudizio di chi ascolta sia meno importante di quanto risulti effettivamente è un incoraggiamento da non sottovalutare;
- determinazione: ribadire a sé stessi i propri obiettivi e la ragione per la quale si parla è il catalizzatore della fiducia in sé stessi.
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