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Politica

Ernesto Rapani: la ZES meridionale, la ferrovia ionica e la geografia giudiziaria


Edil Merici

Negli ultimi giorni ha fatto sentire la propria voce su vari temi il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia Ernesto Rapani, che ha commentato la possibilità di istituire una Zona Economica Speciale unica al Sud, controbattuto alle preoccupazioni del Partito Democratico relative all’ammodernamento della Ferrovia Ionica e aggiornato sulla revisione della geografia giudiziaria.

“Apertura alla ZES unica del Meridione è grande opportunità di sviluppo”

L’apertura fatta dal commissario europeo Margrethe Vestager al ministro Raffaele Fitto sulla proposta del Governo italiano di istituire una ZES unica su tutto il Meridione è una notizia importantissima. Grazie a Giorgia Meloni finalmente al Sud e alla Calabria può aprirsi una grande opportunità di sviluppo che possa rimetterci al centro delle dinamiche economiche e geopolitiche non solo europee, ma di tutto il Mediterraneo. Un plauso, dunque, a questo primo risultato ottenuto dal ministro Fitto, che siamo pronti a supportare nell’ambito dei nostri ruoli affinché questa opportunità diventi realtà

“Nessun allarmismo sull’ammodernamento della ferrovia ionica”

Prima che presentare interrogazioni parlamentari per chiedere lumi ai ministeri basterebbe informarsi. Una linea di condotta che evidentemente non piace al sensazionalista PD. Ebbene, nessuno scippo sarà perpetrato sulla linea ferroviaria ionica.
Dopo un colloquio con il commissario dell’opera, Roberto Pagone, mi sento di poter affermare che rispetto ai lavori di elettrificazione della linea ionica Sibari-Catanzaro-Lamezia, non c’è alcun problema, anzi. La posa dei tralicci è stata ultimata e al momento Rete Ferroviaria Italiana è in attesa di un parere della Sovrintendenza dei beni Culturali per la realizzazione di una sottostazione elettrica nel comune di Cirò Marina. All’inizio del mese – spiega Rapani – RFI ha fornito alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone l’integrazione documentale richiesta e appena giungerà il parere e ottenuto il disco verde della Conferenza Stato-Regioni si procederà all’appalto conclusivo relativo all’elettrificazione che si potrebbe concludere in breve tempo, poiché la posa dei cavi, non effettuata fino a oggi per il rischio dei furti di rame, sarà realizzata nel giro di pochi giorni.
Smentisco, quindi, gli allarmismi: nessun cantiere sarà bloccato. Peraltro, In occasione del prossimo Comitato Interministeriale per la Programmazione Economiaca il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in accordo con RFI, proporrà di utilizzare tutti i fondi disponibili e accantonati (ma nei fatti congelati almeno fino al 2024) per impiegarli subito e garantire la giusta liquidità alle imprese. E per il 2024 c’è già l’impegno del MIT per finanziare tutte le opere garantendo il rispetto dei cronoprogrammi. Le risorse che saranno spostate a breve verranno subito riproposte, perché solo dall’anno prossimo potranno essere spese. Per la ferrovia ionica non resta che attendere fiduciosi il parere della Sovrintendenza e che la stessa SABAP possa rispondere affermativamente e nel più breve tempo possibile a RFI in considerazione della strategicità dell’infrastruttura viaria per il territorio ionico calabrese, che così potrà essere collegato molto più celermente al resto d’Italia.

Revisione della geografia giudiziaria: “Nuovi passi avanti”

«Un ulteriore passo avanti nella revisione della geografia giudiziaria. Ai componenti del comitato ristretto è stata consegnata la bozza di testo del quale ero stato incaricato per la redazione in collaborazione con gli uffici. Obiettivo è coniugare in unico testo le proposte di legge presentate dai consigli regionali interessati, nello specifico Calabria, Puglia, Abruzzo, Campania, Toscana e Lombardia. Il comitato si aggiornerà alla settimana prossima, tempo utile per consentire ai partiti di proporre eventuali modifiche.
Il testo unico è la sintesi dei deliberati dei consigli regionali con riferimento all’istituzione dei tribunali soppressi. Condizione senza la quale, in via preliminare, la convenzione da sottoscrivere col ministero della Giustizia attraverso cui le Regioni, in accordo con i comuni, si rendono disponibili a farsi carico dei costi relativi alla manutenzione delle strutture e alla vigilanza. Il disegno di legge riporta dei criteri oggettivi di valutazione sull’opportunità dell’istituzione del presidio di giustizia.
A carico dello Stato rimangono le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria. Tra l’altro si prevede che le convenzioni possano prevedere l’istituzione di nuovi tribunali ordinari e le relative procure della Repubblica nei comuni dove avevano sede le sezioni distaccate di tribunali soppressi, purché il nuovo circondario giudiziario abbia una popolazione residente di almeno 100.000 abitanti. Approvata la convenzione, il disegno di legge prevede che entro 180 giorni sia determinata la pianta organica dei tribunali ordinari e delle procure ripristinate dal Ministero della Giustizia.
Con il Disegno Di Legge il Governo è delegato ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che definiscono gli assetti territoriali degli uffici giudiziari, sulla base di alcuni princìpi e criteri direttivi. Tra questi, dopo una mappatura delle circoscrizioni giudiziarie, l’analisi dei flussi e delle pendenze, della domanda di giustizia e delle tipologie di contenzioso; la specificità del bacino d’utenza, sulla base della densità abitativa, del numero di residenti, di immigrati residenti e non, studenti universitari fuori sede, di turisti. La legge tiene conto delle caratteristiche morfologiche del territorio, dell’estensione e infrastrutturazione del circondario di riferimento; considera la vocazione produttiva e l’impatto dei circuiti detentivi, la presenza di altri organi dello Stato con funzioni connesse all’attività giudiziaria, come le forze dell’ordine, quindi l’analisi dell’impatto dei fenomeni criminali sui territori ed il rischio di infiltrazioni.
Inoltre l’riorganizzazione delle circoscrizioni non può comportare la soppressione di tribunali ordinari, sezioni distaccate e procure della Repubblica. È bene sottolineare, quindi, che nessun palazzo di giustizia attualmente in servizio rischierà la soppressione. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, si rende più che mai necessaria per restituire a specifici territori scippati dei loro tribunali, un servizio fondamentale qual è, appunto, la giustizia.


GRF

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