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CronacaCrotone

Polizia: tre fermi per maltrattamenti in famiglia e l’arresto di due scafisti


Edil Merici

Proseguono le attività della Polizia di Stato nella provincia di Crotone, dove sono state eseguite due misure cautelari e un arresto per maltrattamenti in famiglia e ulteriori due arresti nei confronti di due scafisti.

Violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Eseguite due misure cautelari.

Gli agenti della Squadra Mobile hanno sottoposto un crotonese di 64 anni alla custodia cautelare in carcere e una donna crotonese di 53 anni agli arresti domiciliari, poiché indagati, in concorso, per i reati di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale aggravata in concorso, commessi nei confronti della figlia, di anni 18, convivente di quest’ultima.
Il provvedimento cautelare è scaturito dagli approfondimenti investigativi effettuati a seguito della denuncia della ragazza, che hanno consentito di far luce su molestie e condotte sessualmente esplicite commesse in ambito domestico, in presenza dell’atteggiamento omissivo della madre.
Inoltre, gli accertamenti esperiti hanno consentito di ravvisare i maltrattamenti posti in essere dalla madre della ragazza, dal 2010, quando la giovane era ancora minorenne, all’aprile scorso, che hanno indotto la giovane a fuggire dal contesto famigliare e trovare rifugio presso l’abitazione di uno zio materno.
Pertanto, la Procura della Repubblica di Crotone, accogliendo le risultanze delle indagini, ha avanzato richiesta di idonea misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari, che ha emesso i provvedimenti cautelari su indicati, disponendo la custodia cautelare in carcere per l’uomo e gli arresti domiciliari per la mamma della giovane vittima.

Maltrattamenti in famiglia: in carcere crotonese di 42 anni

Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile, ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere a carico di un uomo crotonese di 42 anni, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, persecuzione e lesioni aggravate.
Il soggetto, inizialmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e successivamente alla  misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa e di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo, ha violato quest’ultima misura riprendendo i contatti con la donna, dapprima in maniera bonaria e poi con toni intimidatori e persecutori.
L’uomo ha contattato la donna tramite social con un profilo fasullo e, una volta instaurato un dialogo con quest’ultima, ha rivelato le sue vere generalità con lo scopo di ottenere il nuovo numero di telefono e riallacciare così i rapporti con la stessa.
Una volta raggiunto lo scopo, ottenuto un incontro chiarificatore, l’uomo ha manifestato la propria indole ossessiva e possessiva, perseguitando la ex compagna che, nel frattempo, ha manifestato la propria volontà di non riconciliarsi con lui. L’uomo ha iniziato a inviare messaggi di carattere intimidatorio e innumerevoli chiamate WhatsApp, sino a giungere ad avvicinarsi all’abitazione della donna, nonostante il divieto.
Per tale violazione, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso il provvedimento restrittivo.

Sbarco di migranti, in carcere 2 scafisti

A seguito dello sbarco presso il porto di Crotone di 82 migranti, prevalentemente di nazionalità afgana, avvenuto nella mattinata del 5 agosto dopo l’intervento in mare della locale Capitaneria di Porto, la Squadra Mobile ha avviato le indagini finalizzate all’individuazione degli scafisti.
Le dichiarazioni rilasciate dai migranti, e l’analisi degli apparecchi cellulari a loro in uso, hanno consentito di ricostruire tutte le fasi del viaggio, dalla partenza dalla Turchia sino all’arrivo sulle coste crotonesi, e di individuare due cittadini stranieri, originari dell’Uzbekistan del Kirghizistan, di 35 e 37 anni, come coloro che avevano condotto l’imbarcazione.
Al termine delle indagini, che hanno permesso di acquisire a carico dei due stranieri elementi determinanti e atteso il concreto pericolo di fuga, gli stessi sono stati posti in stato di fermo di polizia giudiziaria per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.


GRF

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