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Il Ritratto dei coniugi Arnolfini: l’unione permeata da un profondo senso di quotidianità


Edil Merici

Di Valentina Mazzaferro

Il Ritratto dei coniugi Arnolfini è un dipinto del pittore fiammingo Jaan Van Eyck realizzato nel contesto storico-artistico dell’Olanda umanista-rinascimentale.
Un ritratto che rappresenta Giovanni Arnolfini, noto mercante di Lucca che si trasferisce nelle Fiandre per aumentare i guadagni delle realtà economiche della sua famiglia e sua moglie, di cui ancora oggi è ignota la precisa identità.
La coppia risiedeva nel quartiere dei banchieri e dei mercanti italiani della città di Bruges. Il luogo ritratto nel dipinto è una scelta azzardata, inusuale, per la prima volta si sceglie il nido intimo e privato della stanza da letto arredata con eleganza, buon gusto e raffinatezza che emerge da ogni singolo particolare materiale e dalla textature di pavimenti e pareti che creano un gioco vivace di cromie e lucentezze.
L’uomo appare nel dipinto con un’espressione severa e compie un gesto cerimonioso con la mano destra, considerato da alcuni storici dell’arte una forma di giuramento o di cortese saluto.
La prima ipotesi consente di considerare la scena come lo scambio di promesse matrimoniali alla presenza di testimoni presenti nella stanza esterni alla scena del dipinto.
Dietro i coniugi Arnolfini un grande specchio convesso riflette l’ambiente e ci consente di rilevare la presenza di altre due figure: il pittore Van Eyck che si firmò perché presente a tale scena e forse un altro eventuale segretario. Un’espediente geniale che coinvolge l’osservatore che entra nell’atmosfera del dipinto tramite un’illusione fittizia inverosimile.
Il dipinto è permeato da un profondo senso di quotidianità, il vero valore aggiunto è dato dai numerosi simboli che rimandano al legame del matrimonio. La donna è accondiscendente al suo uomo, raccoglie sul ventre un lembo del suo ampio vestito color verde: gesto e tinta che alludono a future gravidanze.
Il cane raffigurato ai piedi della coppia è molto ben più espressivo dei due padroni, simbolo di fedeltà coniugale, la frutta rimanda al matrimonio e ai figli che verranno.
L’unica fiammella accesa del lampadario è simbolo di fede e del sacramento del matrimonio che unisce i coniugi fino alla morte.
Infine, gli zoccoli di legno del marito con le stringhette di cuoio invecchiato e le pantofole rosse della moglie ricordano la sacralità della stanza da letto a cui sono legati dal rito del matrimonio che si può valicare a piedi scalzi.
Musica pura: La Cura, Franco Battiato.

Foto di Gennadii Saus i Segura


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