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Politica

Pietro Molinaro: la Lingua dei segni, i beni confiscati e l’arte agro-tessile

Edil Merici

Proseguono le attività del Presidente della Commissione Consiliare antindrangheta Pietro Molinaro, che ha commentato l’approvazione della legge sull’inclusione sociale, partecipato all’incontro nazionale sui beni confiscati e plaudito all’approvazione della norma sull’arte agro-tessile calabrese.

La Legge sulla Lingua dei segni allarga gli spazi di partecipazione

«L’approvazione all’unanimità del Consiglio Regionale dellaProposta di Legge nº 151/12: Disposizioni per l’inclusione sociale, la rimozione delle barriere e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni e la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva di cui sono stato proponente insieme ai Consiglieri della Lega Filippo Mancuso, Giuseppe Gelardi e Pietro Raso, contribuisce e permette di poter accedere al sistema educativo superando le difficoltà, e di mettere in collegamento fra loro le persone». Questo quanto dichiara il Consigliere Molinaro, relatore della Legge. «Ringrazio – prosegue – tutti coloro che hanno partecipato con competenza e spiccata sensibilità sociale, a costruire un avanzato impianto legislativo a iniziare dai rappresentanti dell’Ente Nazionale Sordi oggi con grande soddisfazione presenti in Consiglio Regionale, i componenti della commissione consiliare sanità, i colleghi della commissione bilancio e del Consiglio Regionale. Giungere a questo risultato era un diritto delle persone e un dovere delle Istituzioni. Sono dodici articoli – illustra Molinaro -per abbattere una barriera sociale e consentire, attraverso la diffusione e l’acquisizione della lingua italiana dei segni e della lingua dei segni italiana tattile, alle persone sorde, sordocieche, con disabilità uditiva in generale, con deficit di comunicazione o di linguaggio di potersi inserire senza problemi nel mondo del lavoro o partecipare alla vita economica e sociale della propria comunità. Un impegno, in collaborazione con il Comitato regionale per le comunicazioni, ad allargare gli spazi di partecipazione con il coinvolgimento delle emittenti televisive private locali e con la sede regionale della Rai. Ma anche – aggiunge Molinaro – le Università, l’Ufficio Scolastico Regionale, gli ordini professionali, le associazioni professionali degli interpreti di lingua dei segni italiana, nonché gli enti del Terzo settore che svolgono funzioni di ricerca, formazione, progettazione ed erogazione di servizi nell’ambito della disabilità sensoriale promuovendo un linguaggio recettivo e produttivo. L’impegno di spesa è di 40.000 euro per ciascun esercizio dal 2023 al 2025.

«La destinazione dei beni confiscati alla criminalità ha effetti positivi sul territorio»

«Oggi sono intervenuto alla prima conferenza nazionale sui Beni Confiscati: da problema a opportunità, organizzata dal settore legalità e sicurezza del Dipartimento transizione digitale della Regione Calabria, durante la quale l’assessore Pietropaolo ha annunciato l’approvazioneda parte della Giunta del piano strategico della valorizzazione dei beni confiscati. Un confronto –sottolinea il presidente della Commissione consiliare antindrangheta Molinaro –con le principali istituzioni che operano nella filiera dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con il Terzo settore, che in Calabria svolge un ruolo positivo con buone pratiche in atto che ha trovato la Regione Calabria all’altezza della situazione. La Commissione antindrangheta è impegnata, in piena sinergia con le Istituzioni nazionali e regionali, a contribuire affinché la gestione e la destinazione dei beni confiscati produca effetti benefici per la collettività. La destinazione dei beni confiscati a usi sociali genera frutti positivi nel territorio: dalla creazione di occupazione legale al valore pedagogico poiché la comunità si riappropria, di quanto le era stato sottratto con la violenza, coniugando obiettivi di deterrenza, riparazione del danno e rigenerazione urbana.Vanno migliorate le complicazioni riguardo la gestione dei beni confiscati, sia quelli singoli sia i complessi aziendali, riducendo drasticamente, ad esempio, i tempi delle procedure di destinazione. Questo – aggiunge Molinaro – è un obiettivo economico, ma anche di credibilità e reputazione delle istituzioni. Bisogna investire, e bene ha fatto la Regione, con risorse, sia umane sia economiche. Questo sistema  – ha affermato Molinaro – è parte fondamentale della lotta alla criminalità perché è un ambito nel quale i cittadini onesti possono riconoscersi, ritrovarsi e sentirsi orgogliosi delle istituzioni. I beni non vanno fatti marcire,  perché si fa un favore alla criminalità». Molinaro ha ribadito la necessità di onorare la memoria di chi ha gettato le basi creando le condizioni normative per colpire la criminalità organizzata, attraverso lo spossessamento dei beni. «Da Virginio Rognoni a Pio La Torre e a tutti quelli che hanno pagato con la vita la lotta alla criminalità organizzata. L’appartato giuridico che oggi è confluito nel Codice Antimafia è frutto del lavoro di uomini e donne che hanno compreso quanto fosse necessario sottrarre i patrimoni alle organizzazioni criminose. L’attuale dispositivo legislativo – conclude – va protetto e migliorato salvaguardandolo da attacchi strumentali che mirano a delegittimarlo.»

Parere favorevole per la PdL sull’arte agro-tessile

«La Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale – comunica il Consigliere Molinaro – ha espresso all’unanimità parere favorevole alla Proposta di Legge nº 214/12 di mia iniziativa Tutela e valorizzazione del patrimonio agro-tessile calabrese. Si tratta – aggiunge – di un’attività identitaria del territorio calabrese, un vero e proprio genius loci che coniuga l’aspetto culturale ampiamente inteso e quello imprenditoriale, riferito allo sviluppo e alle concrete e immediate possibilità della valorizzazionedi un prodotto o di un manufatto, 100% realizzato in Calabria, che utilizza prodotto agricolo coltivato o da animale allevato in Calabria e trasformato secondo sia tecniche sia modalità consolidate nel corso del tempo. Raccogliendo le richieste di operatori impegnati in vario modo, che intravedono possibilità concrete di inserimento estremamente gratificanti nel mondo del lavoro, la Proposta di Legge si fonda sulla necessità di tutelare e promuovere le fibre naturali tradizionali del territorio calabrese, quali: seta, lana, ginestra, lino, canapa e cotone. La Calabria – insiste Molinaro – può avere in questo campo una marcia in più potendo contare su una solida tradizione che permette unicità di produzioni e una riconosciuta qualificazione ai fini della promozione. Le disposizioni contenute nella PdL disciplinano tutti gli aspetti e gli ambiti, in un’ottica integrata, unitaria e sinergica, possono costituire – conclude Molinaro – un veicolo di innovazione e progresso socio-economico, consapevole e responsabile, per le Piccole e Medie Imprese locali, circa 270 aziende tessili, già in essere o da costituire, oltre a dare una spinta alla parte agricola sempre di più attenta alle innovazioni anche in un’ottica multifunzionale a cui i giovani guardano con grande interesse.

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