Il “Mangiatore di spaghetti”: le sfumature della vita quotidiana secondo Renato Guttuso
Di Valentina Mazzaferro
Renato Guttuso è un pittore dalle sfumature politiche protagonista indiscusso della pittura neorealista italiana referente direttivo del Fronte Nuovo delle Arti e amante del verismo e della sua Sicilia.
La sua arte affonda le radici nella terra calda della Sicilia, più precisamente al periodo della sua infanzia, che coincise con la fine dell’evento bellico della Prima Guerra Mondiale, che si accompagna a un sentimento di sfiducia e a un’infinita voglia di vivere che sfocia nel recupero di linguaggi e iconografie classiche. In uno scenario simile, si instaura l’attività inarrestabile del pittore, esponente della punta di Corrente, movimento artistico indipendente che intendeva conciliare l’arte indipendente e il movimento politico con alcun tipo di vincolo al regime fascista.
Il “Mangiatore di spaghetti” è un dipinto che rinsalda il legame con la terra, alla vita semplice e umile di contadini e pescatori descritti con tanta cura dal suo conterraneo Giovanni Verga, con cui condivide una massima di pensiero: «l’uomo attaccato allo scoglio della miseria e degli affetti, soffre quanto l’uomo in fuga, in rivolta».
Rappresentazione accesa e piena di sfumature di un normale atto di vita quotidiana.
Il protagonista è un uomo dai vestiti umili (una giacca dai toni arancioni e dalle sfumature gialle e una camicia verde spiccano dallo sfondo nero dell’osteria) intento a mangiare un piatto di spaghetti al pomodoro sul bancone; scena tradizionale e usuale, a cui era possibile assistere sopratutto nei punti di ristoro del meridione del secolo scorso. L’altra mano, invece, ferma, protegge il piatto per impedire a qualcuno di portarglielo via.
I suoi occhi semichiusi, la sua bocca aperta e le mani grandi con le dita e le unghie sporche di terra rimandano al lavoro manuale nei campi che consente adesso alla sua persona di potere godere del gusto di un piatto di pasta dietro cui si cela il suo sacrificio quotidiano, un premio di consolazione, una ricarica energetica di lusso per affrontare il domani e i giorni futuri.
Un dipinto che trova la sua musica di sottofondo nelle note del cantautore Lucio Battisti: Pensieri e Parole.