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Attualità

Finalmente 300 lavoratori passano dal precariato a un regolare contratto

Edil Merici

Dalle Segreterie Regionali NIDiL, FeLSA e UILTemp

Dal precariato a un lavoro vero per 300 lavoratori che, da sussidiati, passano a un regolare contratto.
Si concretizza così la transizione a Calabria Verde che Nuove Identità Di Lavoro, Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi e Unione Italiana dei Lavoratori Temporanei avevano immaginato già nelle passate legislature ma che solo ora si è potuta realizzare.
Nel mezzo, il passaggio necessario di aver storicizzato, in maniera chiara e definita, il fondo regionale per il contributo all’assunzione a cui gli Enti utilizzatori attingeranno per sostenere la contrattualizzazione della platea di precari storici calabresi.
È stata la proposta che queste Organizzazioni sindacali avevano avanzato nel primo incontro con il Presidente Occhiuto e che aveva trovato collocazione nella Legge Regionale 11/2022 che sanciva la storicizzazione delle risorse per il precariato storico regionale, superando così le incertezze che di fatto impedivano alle amministrazioni utilizzatrici di poter fare affidamento su fondi fino per tutto il periodo di contrattualizzazione dei lavoratori.
Aver trasformato il sussidio in sostegno all’assunzione, come abbiamo sempre sostenuto, riqualifica in maniera virtuosa la spesa regionale che, da misura di stampo assistenziale, si è trasformata in retribuzione, tutele, diritti veri per 300 famiglie.
È così che circa la metà del bacino storico dei precari, su base volontaria, stanno sottoscrivendo i contratti con Calabria Verde, punto naturale di approdo, visto che la maggior parte di essi svolgono da anni mansioni nel settore della manutenzione del verde e di contrasto al dissesto idrogeologico.
Importante traguardo che è stato possibile cogliere grazie a una concertazione tra il sindacato, gli enti utilizzatori come il Comune di San Giovanni in Fiore, Acri ed il Parco del Pollino, e una politica regionale, nelle persone dell’Assessore al Lavoro Giovanni Calabrese e l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, che hanno dialogato e condiviso una linea comune fatta di concretezza e riconoscimento di una dignità lavorativa che mancava.
Anche le tempistiche di realizzazione degli accordi presi al tavolo politico hanno segnato una certa straordinarietà, con i Dipartimenti del Lavoro e dell’Agricoltura che hanno portato a termine i diversi passaggi amministrativi con non comune celerità, per far scattare i requisiti di accesso alla previdenza agricola in un’operazione complessiva che mantiene inalterati i livelli retributivi.
Come è stato fatto per gli ex Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità, per vari pezzi del precariato storico come gli ex Legge 15 di Vibo Valentia, come in parte i precari della Legge 12, NIDiL, FeLSA e UILTemp ritengono che solo la via del dialogo franco ma costruttivo permetta di affrontare e risolvere sfide che a prima vista sembrano impossibili.
Su queste basi affronteremo anche le altre vertenze, come la restante parte del precariato storico o quella corposta dei 4.000 Tirocinanti, nella convinzione che il tema del lavoro in Calabria debba ritrovare centralità per troppo tempo negata.

GRF

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