Rinviata alle Sezioni Unite la decisione sull’utilizzo della messaggistica criptata SKY-ECC
La Corte di Cassazione, 6ª Sezione Penale, ha accolto i ricorsi presentati dagli avvocati Manlio Morcella, Natale Polimeni e Piermassimo Marrapodi e ha rinviato alle Sezioni Unite due nuovi quesiti relativi all’utilizzabilità o meno della messaggistica criptata sulla piattaforma SKY-ECC.
Morcella, anche a nome degli altri componenti del collegio di difesa, Polimeni e Marrapodi, esterna la propria soddisfazione per l’avvenuta rimessione della problematica sui criptofonini alle Sezioni Unite, per effetto dell’ordinanza depositata dalla 6ª Sezione, precisando inoltre che: «Il Supremo Consesso sarà chiamato a risolvere due ulteriori quesiti che attengono al cuore della rilevantissima questione, ovvero alla legittimità o alla illegittimità degli OEI emessi dallo Stato italiano e, segnatamente, alla inferenza, nel caso di specie, degli articoli 270 e 271 del Codice di Procedura Penale, in ordine all’utilizzabilità o alla inutilizzabilità delle chat di asserito segno colpevolista.»
«L’appuntamento del 29 febbraio diverrà dunque nevralgico per l’esito di diverse inchieste di rilevanza nazionale, con riflessi internazionali», ha aggiunto l’avvocato, che conclude evidenziando che: «Da notare che questa nuova ordinanza di rimessione, su nostra sollecitazione, prende finalmente atto della effettiva attività di indagine svolta in Francia.»
L’udienza nella quale si pronunceranno le Sezioni Unite è quella del 29 febbraio e riguarda, in particolare, l’indagine denominata Eureka, nella quale sono coinvolti oltre 100 indagati, in gran parte residenti nella Locride.
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