La paura di essere liberi
Di Ylenia Multari
In occasione della giornata del fiocchetto lilla per i disturbi del comportamento alimentare i ragazzi del liceo classico di Locri hanno organizzato una manifestazione di sensibilizzazione a cui hanno partecipato anche i ragazzi del liceo artistico di Siderno, dell’istituto alberghiero di Locri e dell’istituto Zanotti-Bianco di Marina di Gioiosa Ionica.
I ragazzi si sono riuniti il giorno 15 marzo in piazza Nassiriya, a Locri, dove si è tenuto un dialogo coordinato da Stefania Moio, dietista specializzata nella trattazione di disturbi dell’alimentazione. La dottoressa ha spiegato che i disturbi alimentari sono delle vere e proprie malattie che, seppure non sia stata ancora scoperta una causa scientifica per la quale sfociano, non colpiscono solo il corpo ma anche la mente. Tra i disturbi alimentari più diffusi ritroviamo l’anoressia nervosa, la bulimia e il disturbo da abbuffata, con una sempre maggiore diffusione dell’ortoressia, la costante fissazione di assumere solo cibi sani, e della vigoressia, un disturbo dell’immagine corporea.
Dopo questa breve introduzione e l’intervento delle professoresse Annamaria Mittica e Immacolata Aversa, sono salite sul palco quattro ragazze che hanno raccontato la loro storia. Le loro esperienze, seppur diverse, sono al tempo stesso molto simili: sia le ragazze che sono state ricoverate d’urgenza, perché arrivate a un punto critico, sia quelle che fortunatamente non ne hanno avuto bisogno, hanno messo in evidenza come la malattia abbia tolto i colori e dalle loro vite, le abbia private della felicità e rese scontrose anche con la loro stessa famiglia al punto di isolarsi totalmente, rimanendo sole con loro stesse e con la battaglia che avveniva all’interno della loro testa.
Dopo aver accettato e riconosciuto la malattia e aver deciso di voler uscire, le ragazze hanno raggiunto la consapevolezza che, oltre ad aver raggiungere uno stato di anoressia pericoloso per la loro vita, avevano paura di essere libere, di poter mangiare senza sensi di colpa ma, grazie agli specialisti, agli psicologi e alla stessa dottoressa Moio, ora sono finalmente libere e felici.
È infine importante ricordare il messaggio mandato alla professoressa Mittica, che ha voluto ricordare che non esiste né una perfezione né una bellezza assoluta perché siamo tutti imperfetti e, poiché la bellezza è negli occhi di chi guarda, non bisogna seguire drastiche diete per piacere agli altri, perché bisogna prima piacere a se stessi.