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CronacaReggio Calabria

Un Arsenale sequestrato, un autolavaggio chiuso e attività commerciali irregolari individuate

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, supportati da miliari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria di Vibo Valentia, hanno condotto un’operazione di polizia volta al rinvenimento di armi, munizioni e materiale esplodente. L’indagine è scaturita dalle pubblicazioni sui social media di un individuo che, nonostante non fosse titolare di porto d’armi, vantava il possesso e la partecipazione a gare di tiro. Il controllo ha portato al sequestro di un vero e proprio arsenale, tra cui pistole semiautomatiche, munizioni e una consistente somma di denaro. L’uomo è stato arrestato e tradotto presso il carcere di Palmi, sottolineando l’importanza di tali servizi di controllo del territorio per evitare gravi fatti delittuosi.
Parallelamente, i militari della Stazione Carabinieri di Gioia Tauro hanno intensificato le loro azioni per contrastare l’abusivismo idrico e investigare sui reati ambientali, chiudendo il sesto autolavaggio abusivo nel territorio a causa dell’utilizzo illecito dell’acqua comunale. In un caso specifico, è stato individuato un autolavaggio che operava senza le autorizzazioni obbligatorie, dimostrando una carenza profonda sotto il profilo delle garanzie ambientali e amministrative. I titolari dell’esercizio sono stati deferiti per furto aggravato d’acqua pubblica e per la violazione del Codice dell’Ambiente.
Infine, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla verifica di attività commerciali, sono state individuate diverse irregolarità. In particolare, è stata scoperta una sala scommesse clandestina e una sala giochi il cui proprietario aveva omesso di dichiarare la sua situazione di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Le attività commerciali irregolari sono state chiuse e sottoposte a sequestro, mentre i responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria di Palmi.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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