Accusato di essere fiancheggiatore di Antonino Pesce: Ippolito Ieraci ai domiciliari
Sostituita la misura cautelare per Ippolito Ieraci. Accolta l’istanza degli avvocati Alessandro Bavaro e Alberto Schepis che, in seguito agli interventi difensivi, hanno ottenuto la sostituzione della misura cautelare per il rosarnese accusato di essere il fiancheggiatore del boss di Rosarno Antonino Pesce. L’uomo era stato trovato dagli uomini della squadra mobile e del Servizio Centrale Operativo in un appartamento della cittadina nella piana di Gioia Tauro.
Il latitante era sfuggito alla cattura durante l’operazione della Polizia e della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria denominata Recherche e alla successiva Ordinanza di custodia cautelare in carcere del 14 aprile 2017 emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio, nei confronti di elementi di vertice, affiliati e prestanomi della cosca Pesce di Rosarno.
Finirono in manette soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e, tra gli arrestati, figurava anche il boss latitante Marcello Pesce, arrestato l’1 dicembre 2016. Ieraci era stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per il reato di favoreggiamento aggravato dall’art 416 bis punto 1 del Codice Penale mentre attende il giudizio di Appello.