Diritto all’istruzione dei disabili: una famiglia di Palmi crea un precedente importante
Di Vito Crea – Presidente dell’Associazione ADDA
Il tema delle figure di supporto agli alunni disabili nelle scuole è sempre una problematica che investe le famiglie. Famiglie che troppo spesso devono ricorrere in Tribunale per vedersi garantito un diritto sia per gli specialisti del sostegno sia per gli Assistenti Educativi.
Si mercanteggia sempre adducendo spesso e volentieri problematiche di risorse, nonostante Sentenze della Cassazione che stabiliscono che di fronte a un diritto allo studio dei disabili non esiste la scusa della mancanza di fondi.
Fondi che negli ultimi anni vengono erogati perfino dal Governo Centrale direttamente ai Comuni.
Con procedimento iscritto al nº 47/2023 del Registro Generale Affari Contenziosi del Tribunale di Palmi, una famiglia ricorreva ex articolo 700 perché il Comune di Palmi poneva una condotta discriminatoria attribuendo una assistenza specialistica educativa inferiore a quella prevista dal Piano Educativo Individualizzato.
Con decreto del 17/01/2023 veniva Ordinato al Comune di Palmi la cessazione della condotta discriminatoria con l’esecuzione delle previsioni del PEI e l’erogazione del servizio di assistenza specialistica di Educatore professionale per 15 ore settimanali nei termini richiesti dal ricorso.
Costituitosi in giudizio sia il Comune di Palmi sia la Scuola, dopo svariate udienze veniva condannato il 06/09/2023 il Ministero alla rifusione delle spese della fase cautelare in complessive 3.503 € per onorari ,oltre spese vive, spese generali al 15%, Imposta sul Valore Aggiunto e Cassa Previdenza Avvocati, da distrarsi in favore del procuratore antistatario e compensa interamente le spese del Comune di Palmi. Non condannava l’Ente (come prassi e giurisprudenza) per degli errori macroscopici riportati in ordinanza fatti dalla Scuola.
Dicevamo innovativa in quanto stabilisce ruolo e Compiti della Scuola e degli Enti Preposti che ribadiamo sono:
- il dirigente scolastico, a seguito della elaborazione del PEI, richiede le ore stabilite per gli alunni di Assistente Educativo all’Ente Comunale;
- il Comune deve garantire quanto richiesto;
- non si può modificare e, tantomeno se si trasferiscono i fondi alle Scuole, correggere le ore prestabilite dal PEI;
- se si fa un bando il Comune deve semplicemente prendere la richiesta del Dirigente, sommarie le ore di ognuno e sviluppare un bando.
Come Associazione crediamo che sia un’operazione elementare che, purtroppo, si scontra con la poca accortezza degli Enti preposti e con la paura delle famiglie di pretendere un sacrosanto diritto!
L’azione proposta dalla famiglia in oggetto, alla quale va tutta la mia ammirazione, anche perché ha operato in silenzio e senza pubblicità raccomandandomi la privacy, deve servire da pungolo e spero che le famiglie acquistino il coraggio in quanto un diritto non è un favore ed è necessario proteggere i ragazzi che non hanno voce!