Avrebbero minacciato una donna che intendeva candidarsi al Consiglio Comunale di Longobardi in una lista avversaria di farle perdere lavoro. Da questo tentativo di estorsione è partita un’indagine di Polizia coordinata della Procura di Paola, che questa mattina ha fatto scattare le manette nei confronti di quattro persone accusate a vario titolo di tentata estorsione, corruzione, falso e abuso d’ufficio. Degli arrestati due sono finiti in carcere e altri due ai domiciliari. Un funzionario del Comune è stato invece interdetto dai pubblici uffici, mentre per altri due è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
«I fatti riguardano un piccolo Comune – afferma il Procuratore di Paola Pierpaolo Bruni (in foto), – ma ciò non rende meno grave il paradigma delle condotte contestate, che sfrutta la situazione di debolezza di una donna per esercitare una delle minacce più vili che possano essere fatte, soprattutto in contesto socio-economico delicato come quello calabrese.»
I fatti risalgono alle consultazioni elettorali del 2019, elezioni evidentemente inquinate, secondo quanto ricostruito dalle Forze dell’Ordine, le cui indagini sono durate un anno e partite dalla denuncia di un altro consigliere, che ha permesso di scoprire anche altri episodi di corruzione nell’ambito dei quali si promettevano voti in cambio di favori e intercessioni presso gli uffici del Comune.
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