Platì: fermato 26enne trovato in possesso di 70 kg di marijuana
72 chili di marijuana. A tanto ammonta il sequestro effettuato, nei giorni scorsi, dai Carabinieri della Stazione di Platì, che hanno tratto in arresto in flagranza un ragazzo 26enne, pregiudicato, ritenuto responsabile del reato di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.
In particolare, durante un servizio di viabilità sulla Strada Provinciale 2 per un incidente stradale occorso poco prima, i militari sono stati attirati da un forte odore di marijuana provenire da un furgoncino bianco, incolonnato nel traffico, guidato da un ragazzo, già noto alle Forze dell’Ordine. Alla vista dei Carabinieri che si avvicinavano al mezzo, l’odierno arrestato ha effettuato una manovra sospetta, svoltando in una traversa secondaria al fine di far perdere le proprie tracce.
Immediatamente, gli operanti, saliti a bordo della propria autovettura, hanno bloccato il mezzo, procedendo alla contestuale perquisizione veicolare, all’esito della quale, all’interno del bagagliaio, è stata rinvenuta la cospicua quantità di canapa indica, che probabilmente era stata appena raccolta ed esfoliata.
Nell’abitacolo, i militari hanno sequestrato, altresì, due maschere carnevalesche tipo clown, due smartphone e due ricetrasmittenti; il che lascia intendere il diretto coinvolgimento anche di un secondo soggetto nell’attività di coltivazione e produzione della canapa rinvenuta.
L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salvi i successivi sviluppi in sede processuale.
Le attività dei Carabinieri nel resto della provincia
Ma le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri continuano in tutta l’area metropolitana di Reggio Calabria dove, negli ultimi giorni, è stato fermato un giovane per aver esploso dei colpi a salve in strada.
Spari in strada: denunciato un 18enne che girava armata di pistola a salve
È la sera del 5 ottobre scorso quando, alle 21:00 circa, giunge ai Carabinieri della Compagnia di Palmi una chiamata da parte di una signora di Oppido Mamertina. La donna, molto agitata, riferisce di aver visto, dal suo balcone, un uomo armato di pistola sparare almeno 3 colpi. Riesce a descriverne l’abbigliamento ma non riesce a riferire altro perché è rientrata subito in casa per prendere il telefono e chiamare i Carabinieri. Sul posto si precipitano 2 pattuglie dell’Arma per effettuare un sopralluogo in cui vengono identificati i presenti e alcuni dei quali confermano la dinamica dei fatti. Fortunatamente non vengono rilevati danni, né a cose né a persone: la pistola usata, probabilmente, è a salve. Raccolte le testimonianze nei pressi di Via Risorgimento, nella zona delle case popolari, i militari cominciano gli accertamenti del caso.
I militari della Stazione Oppido Mamertina iniziano subito le indagini analizzando le telecamere presenti in loco, incrociando i dati con orari, testimonianze e quanto registrato nel sopralluogo e notano un soggetto appena maggiorenne i cui movimenti e la cui presenza sono coerenti con i fatti avvenuti. Nel mentre i militari acquisiscono notizia di un gesto analogo, avvenuto poco prima quella sera in via Mamerto, nel centro del paese, a pochi passi dalla Cattedrale, di cui tuttavia nessuno ha denunciato. Anche in questo caso i filmati mostrano lo stesso individuo che esplode colpi di arma da fuoco che generano il panico tra i pedoni.
Tuttavia non è sufficiente per i militari che, per assicurarsi della sua identità senza alcun dubbio, devono trovare ulteriori elementi. Viene quindi condotta una perquisizione nell’abitazione di un soggetto che sembrerebbe l’uomo visto nelle telecamere, rinvenendo così gli abiti indossati la sera degli spari registrati dalle telecamere e una pistola a salve cal. 92, priva di tappo rosso.
Le indagini lampo consentono quindi di denunciare all’Autorità giudiziaria palmese un 18enne di Oppido Mamertina, accusato di esplosioni pericolose e porto e detenzione abusiva di armi.
Le Stazioni Carabinieri rappresentano, dunque, col loro quotidiano e silenzioso impegno un baluardo a tutela della sicurezza e della legalità e traggono il loro entusiasmo nell’operare dall’orgoglio e dalla soddisfazione di fare integralmente parte delle comunità locali in cui sono inserite, corrispondendo con i fatti all’impareggiabile credito di fiducia, che i cittadini da sempre accordano all’Arma dei Carabinieri, quale insostituibile e più alta fonte di gratificazione.