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Attualità

La più preziosa delle opere di sensibilizzazione

Di Marisa Romeo

21 Marzo: Equinozio di Primavera, stagione che una volta dai bambini veniva annunciata con i versi iniziali di una filastrocca: “Primavera vien danzando, vien danzando alla tua porta, sai tu dirmi che ti porta?” Oggi la introduciamo in un modo molto più solenne, che va oltre la naturale esplosione di colori, e la annunciamo come data storica, come giorno della Memoria e dell’Impegno/Vivi.
Da tanti anni, ormai, il 21 Marzo ricorre la celebrazione di una particolare Giornata della Memoria grazie all’Associazione Libera, che porta avanti le sue battaglie, non fini a se stesse, affinché non sbiadisca il ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Nessuno muore se vive nel ricordo di chi resta, lo sappiamo tutti, e la storia di una vita, con le sue mille storie, non può cadere nell’oblio. Mi piace pensare e paragonare ogni vita spezzata a una Primavera che perde improvvisamente l’armonia dei suoi colori, sopraffatti dalla vastità di uno, unico: il nero. Così è successo in tante famiglie, e continua ad accadere quando la violenza delle mafie si impadronisce della gioia conquistata e la trasforma in dolore, in lutto del cuore che difficilmente può venire metabolizzato. Tante sono state, e sono, le vittime innocenti di cui mai nessuno vuole parlare o intende ricordare. È questo rende ancora più preziosa l’opera di sensibilizzazione, di divulgazione che l’Associazione Libera, giunta alla XXVI Giornata della Memoria e dell’Impegno, da anni svolge, non soltanto in ricordo delle vittime innocenti ma anche, in concreto, come sostegno, come vicinanza, come condivisione del dolore di chi ha perso i suoi cari. Libera, alle cui manifestazioni di piazza ho sempre partecipato, secondo me, è sulla strada giusta, perché opera anche attraverso le scuole, e quindi educa e accompagna nel processo di crescita formativa tante generazioni di giovani, affinché si rendano protagonisti di quel profondo cambiamento sociale e culturale del nostro territorio, mai tentato o mal riuscito agli adulti. Si tratta, certo, di un cambiamento che richiede molte fatiche, ma se si riesce a risvegliare le coscienze sopite; se si investe sui giovani; se si è capaci, attraverso la cultura, di far nascere un po’ di invidia, le testimonianze dirette e quelle di cuore restituiranno dignità alle numerosissime vittime innocenti. Il loro nome non sarà mai dimenticato; la giustizia giusta potrà trionfare, e la vita dei famigliari potrà non morire di silenzi.
Per raggiungere questo traguardo si ha bisogno di un impegno vivo da parte di tutti, in modo tale da veicolare il messaggio che una famiglia non viene sconfitta quando perde, ma quando smette di lottare per far vivere chi non c’è più. L’impegno di tutti deve essere finalizzato a non permettere più ai malfattori presenti di rubare il futuro dei figli che verranno. È molto significativo che anche quest’anno, come già nel 2020, a causa del Covid-19, Libera non interrompa il suo percorso e continui a dare voce a coloro a cui le mafie l’hanno tolta. La rete emotiva che in Italia e fuori Libera è riuscita a creare attraverso la lettura dei nomi di tutte le vittime innocenti, è una profonda testimonianza di vita collettiva, che acquisisce ulteriore valore nell’attuale contesto socio-politico, contrassegnato da un malato senso di individualismo esasperato.
Sia, dunque, questo 21 Marzo, l’occasione più propizia affinché i giovani imparino a capire che non si può essere felici se non si è liberi, e non c’è libertà senza la conoscenza. “Sapere aude”: un imperativo che rispecchia il progetto di Libera e il bisogno di tutti noi di non lasciare soli i giovani. Soltanto loro possono cancellare gli errori dei padri e impedire che si continui a uccidere i morti, calpestando per sempre le loro idee, i loro sogni, le loro aspirazioni e le aspettative della famiglia.

Redazione

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