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Attualità

Tesoro Calabria: “Stop all’Odissea dei tirocinanti”

Dall’Ufficio Stampa TanDem

È arrivata all’ultimo atto, dopo innumerevoli promesse mancate e tante vicissitudini, l’annosa vicenda della stabilizzazione dei tirocinanti calabresi, che vedono finalmente un bagliore di luce, dopo un lungo periodo di buio profondo caratterizzato da numerose, ma purtroppo vane, promesse ricevute dalla Regione.
L’esercito di lavoratori pseudo-apprendisti dislocati in diversi settori è ancora oggi considerato tale, malgrado ognuno di loro abbia acquisito un importante bagaglio professionale degno di un contratto da dipendente a tutti gli effetti del rispettivo ambito tanto nel privato quanto nel pubblico. Ed è ciò che è emerso dalla discussione intrapresa da Tesoro Calabria con gli stessi tirocinanti, che non sono inquadrati in un formale rapporto, né autonomo né subordinato, avendo invece quale unico scopo il medesimo apprendistato. Parliamo della preparazione necessaria ad aumentare le chance per l’ingresso nel mondo del lavoro. Il problema concreto riguarda, però, il periodo successivo.
Perché, una volta esaurita la fase della formazione, peraltro più volte prorogata, non è stata mai concessa l’opportunità di uno sbocco occupazionale in forma stabile con una tutela garantita e un’adeguata retribuzione.
Eppure è noto come alcuni di loro siano stati utilissimi sia in ambito pubblico sia nel privato in Enti e addirittura Ministeri come Giustizia, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che li hanno per così dire ospitati e in favore dei quali prestano tuttora in modo proficuo, e ormai da lungo tempo, un’attività mascherata da tirocinio senza una paga commisurata all’impegno profuso.
Motivo per cui l’obiettivo è adesso di dimenticare le tante promesse ricevute nel corso degli anni da tutti i partiti e gli schieramenti calabresi, che hanno speso parole belle, ma vuote, a fronte di nessun risultato concreto raggiunto. Ebbene, dopo quanto sopportato, le delusioni patite in quantità industriale potranno essere finalmente cancellate soltanto se l’attuale Giunta Regionale si attiverà seriamente sul nostro fronte. Viviamo infatti un particolare momento storico, da un lato per la triste emergenza pandemica in corso e dall’altro per la spaventosa mole di finanziamenti europei che arriveranno a breve anche alla Calabria attraverso il Recovery Fund.
E allora non ci sono più scuse! Occorrono progetti adeguati affinché una tranche delle risorse presto ricevute siano destinate alla definitiva sistemazione dei tirocinanti, intavolando trattative ad hoc con il Governo e prospettando delle tangibili soluzioni quali ad esempio quelle tese a incoraggiare le assunzioni mediante consistenti sgravi fiscali in favore dei privati che si determinano a contrattualizzarli in modo definitivo.
Stessa cosa dicasi per la parte pubblica, riconoscendo un altissimo punteggio di base dovuto all’abilitazione conseguita e attestata dalla Regione, che dovrà bandire un concorso per facilitarne l’accesso nella Pubblica Amministrazione. In ogni caso inequivocabile dovrà questa volta essere l’indirizzo che la governance calabrese è chiamata ad adottare nei confronti dei tirocinanti con la consapevolezza di avviare una mirata azione in grado di cogliere l’opportunità della copertura economica della loro stabilizzazione e la necessità di non privarsi della preparazione acquisita da queste migliaia di donne e uomini.

Foto: wesud.it

Redazione

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