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Costume e SocietàLetteratura

Il cuore pulsante di Berlino

Stasi VIII - Dopo il fruttuoso pranzo con Friedrich e il trasferimento in Alexander Platz, per Francesco Rossi arriva il momento di definire i dettagli tecnici del proprio accordo con Klöden e di pensare a una strategia per ottimizzare i guadagni.

Di Francesco Cesare Strangio

Verso la ventesima ora di quel giorno, Francesco Rossi ricevette una telefonata da Barbara che lo invitava a rendersi disponibile la mattina seguente per un incontro di lavoro. Naturalmente, Rossi disse di sì, fissando l’appuntamento per le nove del mattino.
In anticipo come sempre, Rossi si recò ad attendere Barbara nella hall. Puntualmente arrivò la donna accompagnata da Klöden. Dopo i soliti convenevoli, partirono per andare a fare colazione in un bar nei pressi della porta di Brandeburgo. Arrivati al bar, si sentivano in lontananza i rumori prodotti dai lavori di costruzione della barriera che stavano realizzando per una più concreta divisione fisica tra Est e Ovest.
Nel bar, a quell’ora, non c’era tanta gente e potevano ragionare delle loro cose in modo del tutto indisturbato. Iniziarono a pianificare le strategie per l’importazione dei prodotti di Rossi.
La prima cosa di cui trattarono fu il prezzo.
Rossi, per amor di chiarezza, fece un resoconto dei costi reali di produzione, più la plusvalenza e un incremento proporzionato al rischio derivante dal mercato in cui si andava a operare. Stabilito quanto dovevano corrispondere all’azienda Naxos, il resto doveva andare, segretamente, agli operatori berlinesi.
Durante le trattative sorsero delle necessità di carattere strettamente di mercato: il solo profumo non consentiva dei lauti guadagni. Necessitava importare una serie di prodotti affinché, gonfiando opportunamente le fatture, si aumentasse il guadagno. Bisognava tenere conto che il generale aveva una quantità considerevole di denaro che doveva portare fuori dalla cortina di ferro. Erano sorte una serie di problematiche a cui bisognava dare delle risposte.
Rossi portò all’attenzione della controparte che c’era la possibilità d’importare agrumi a un prezzo così basso che la differenza diventava notevole. In pratica, si poteva tranquillamente decuplicare il fatturato.
La proposta fu accolta con grande interesse. I problemi furono, dal punto di vista teorico, completamente appianati. Così facendo, si creava una linea di mercato che avrebbe portato grandissimi utili per la sua azienda. L’idea di Rossi lasciò tutti soddisfatti.
A un tratto passò per la testa a Rossi il tipo di valuta con cui venivano pagati i prodotti importati. Quello era un punto cruciale, non poteva farsi pagare in Marchi.
Klöden disse: «Se la cosa non le crea problemi, gradiremmo pagare in Marchi. In ogni caso, non abbiamo nessun problema di pagare in dollari.»
Ovviamente, Rossi preferì i dollari.
Una volta raggiunto l’accordo sul tipo di prodotti da importare, passò a trattare le quantità. Il mercato di Berlino Est, garantito nella sostanza dall’apparato del potere, aveva una grande potenzialità.
Il tempo, come sempre, corse veloce; si era fatta l’ora di pranzo tanto che decisero di continuare il resto delle trattative davanti a un pasto caldo.
A distanza di circa cento metri vi era un noto ristorante che godeva la fama di preparare degli ottimi piatti a base di carne.
Rossi, contento di come stavano andando le cose, chiese se gli avrebbero potuto concedere un istante, perché aveva necessità fare una telefonata a casa.
Barbara si avvicinò al barman e chiese se c’era un telefono a uso pubblico. L’uomo, facendo strada, li accompagnò al posto telefonico, Barbara si avvicinò a Rossi e gli parlò nell’orecchio: «Stai attento a quello che dici, la Stasi tiene sotto controllo persino il respiro delle persone.»
Rossi annuì e le fece cenno di stare tranquilla.
La donna si mosse in direzione di Klöden; con lo sguardo l’italiano seguiva il dondolare dei suoi fianchi.
Aveva un passo deciso e nello stesso tempo leggero e sensuale.
Dall’altra parte del filo gli rispose il socio, che gli domandò come stavano andando gli affari nella DDR.
Rossi lo informò sommariamente di quanto stava per portare a termine.
Stava per chiudere la telefonata, quando si ricordò della necessità di costituire una nuova società; tanto che lo sollecitò di recarsi dal loro Notaio di fiducia per fargli preparare la documentazione necessaria per l’esportazione dei prodotti agricoli; continuò Rossi: «Tieni conto che quanto stiamo esportando in Germania dell’Ovest, a confronto, è zero virgola zero!»
Finita la telefonata, Rossi si avviò verso i due che stavano ancora seduti al tavolino a discutere, probabilmente, su quanto si erano detti prima.
Lo stomaco si faceva sentire con l’inizio di un leggero bruciore: era la gastrite che si portava dietro da anni senza mai riuscire, per mancanza di tempo, a curarsi.
I tre si avviarono a piedi verso il ristorante ove arrivarono dopo pochi minuti.
Si trattava di un locale di modeste dimensioni, arredato in modo sobrio e ben lontano dai canoni occidentali. Prima del disastro della Seconda Guerra Mondiale quel luogo era il cuore pulsante di Berlino.

Foto: agritaliacoop.com

Redazione

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