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Costume e Società

L’odio non è mai una forma di espressione

Il nostro Paese sembra non esser ancora pronto a tutelare tutti. E ciò lo si può dedurre dal fatto che non è ancora in possesso di una legge che punisca gli atti di violenza e odio, per motivi di identità di genere, di orientamento sessuale e disabilità. Con il Disegno Di Legge Zan però, che prende il nome dal suo relatore, Alessandro Zan, l’Italia potrebbe finalmente godere di uno spiraglio di luce. Uno spiraglio che si tenta però di oscurare con il ritardo della sua approvazione. A causa di alcuni pareri politici discordanti tra loro infatti, il DDL Zan, nonostante il voto positivo da parte della Camera, viene bloccato da mesi dal Senato. Con il consenso di questa nuova legislazione l’omofobia, come anche l’abilismo, entrerebbe fra i reati d’odio e verrebbe punita con pene severe. La norma prevederà infatti la reclusione fino a un anno e 6 mesi o una multa fino a 6mila Euro per chiunque “istiga a commettere o commette atti di discriminazione”. Inoltre, la discriminazione fondata sul sesso, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità si aggiungerà anche alle aggravanti che, sulla base dell’articolo 604 Ter del Codice Penale, prescrivono che la pena prevista per i reati commessi con questa finalità possa essere aumentata del 50%. Per cui, la normativa proposta riguarda, nella forma più grave veri e propri atti di violenza e in quella più leggera “l’istigazione” a commettere atti discriminatori, e non la manifestazione di semplici opinioni. Perché l’odio non è mai una forma di espressione. L’odio non è mai un pensiero personale. L’odio è violenza, è un continuo tormento che costringe a sentirsi sbagliati. Che costringe a non guardarsi più con i propri occhi, bensì attraverso quelli degli altri. Occhi pieni di giudizi, occhi pieni di pregiudizi. L’odio non è mai un gioco, non è mai un momento di divertimento. L’odio ferisce nel fisico e nell’anima. L’odio cerca di cambiarti. Di farti sentire diverso. L’odio è fatto di mani, pugni e calci che feriscono, che uccidono. E uccidono allo stesso modo delle parole, degli sguardi indiscreti. Ma non c’è arma più potente contro l’odio, se non quella dell’amore. Perché odiare non è un diritto. Ma amare ed essere liberi di sentirsi sé stessi sì. E #DDLZan è una priorità, un diritto ma, soprattutto, un dovere dello Stato per proteggere ogni cittadino. Perché “I diritti sono come un raggio di sole: se io mi abbronzo a Te non rubo niente!”

Foto: agendadigitale.eu

Carmen Nicita

Nata sotto un gelido freddo di febbraio. Pungente, a volte, tanto quanto quell'aria invernale. Testarda. Solitaria. Taciturna. Ama perdersi nei dettagli, anche quelli apparentemente più insignificanti. Quelli che in silenzio, in un piccolo angolo in disparte, sperano ancora di poter esser notati da qualcuno. Ama rifugiarsi nella scrittura, poiché è l'unica in grado di osservare ogni minima cosa. La sola in grado di conoscerla fino in fondo.

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