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Costume e Società

Il suono del silenzio è un rumore che non ha valore

Di Asia Origlia

Suono o rumore?
The Sound of Silence l’ho ascoltata parecchie volte, in molte occasioni. La prima volta mi è stata accanto in un momento particolare della mia vita; mia mamma aveva appena scoperto di avere il cancro. Queste parole, che ho ascoltato con molta attenzione la sera che mi è stato comunicato, mi hanno fatto pensare che questo male fosse molto simile al silenzio di cui parlavano Simon & Garfunkel. A volte è quasi soffocante stare zitti, soprattutto se esiste qualcosa che, piano piano, ti logora dentro come il dolore e tu non puoi far altro che ascoltare, magari pregare, non nel senso religioso del termine ma come fa questo brano con le sue parole. In questo periodo così difficile mi è capitato di catapultarmi nuovamente in quel silenzio; ho deciso di prendere la mia solita tazza di caffè, sedermi sugli scalini della veranda di casa e iniziare ad ascoltare della buona e sana musica, terapeutica, per certi versi, se non per tutti. Mi sembrava il momento adatto, dato che amo ascoltare non solo la musica in sé ma, cosa fondamentale, ciò che cerca di comunicarmi e quali sono le sensazioni che percepisco. Amo soffermarmi sulle parole ma, quando solo sola, un po’ come dice la canzone, parcheggio la mente e immagino le cose. Ho pensato che chi scrive canzoni sappia, più o meno, ciò che ci accade e che la situazione in cui ci troviamo adesso incarni perfettamente queste parole. Questo momento che accomuna tutti sono sicura abbia portato a riflettere chiunque, anche chi magari non è propenso a farlo, perché a un certo punto siamo costretti, specialmente adesso, a restare in solitudine, il che significa non poter comunicare con l’altro; forse quello che intendevano Simon & Garfunkel era proprio rappresentare con questo brano quella che è l’incomunicabilità che stiamo vivendo adesso tra la gente e tra le generazioni.
Durante il periodo di lockdown eravamo imprigionati e avevamo voglia di fare, realizzare qualcosa che ci è stato negato per la nostra sicurezza. Ma sicurezza per continuare a comunicare cosa, precisamente?
Oggi che possiamo farlo con qualsiasi altra parte del mondo è come se invece non avessimo nulla da dire, come se esistesse solo il suono della nostra solitudine e del silenzio… Credo che questa canzone sia una riflessione su quanto la comunicazione umana, a volte, sia priva di sostanza e di forma e, allo stesso tempo, una profezia del mondo di adesso, un mondo in cui tutti abbiamo qualcosa da dire ma, paradossalmente, nulla di concreto da trasmettere. Questo suono del silenzio mi appare in realtà come un rumore, il rumore di un qualcosa che non ha alcun valore.

Foto di Tiziano Beghelli

Redazione

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