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Costume e Società

ANMIL accoglie il tratto calabrese e siciliano della staffetta “Obiettivo 3”

Dall’Ufficio Stampa ANMIL ONLUS

L’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro e l’ANMIL SPORT Italia sono state presenti, sabato 24 luglio, dalle ore 15:00, al Santuario di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), per la tappa calabrese di Obiettivo Tricolore – la grande staffetta del progetto Obiettivo 3 voluto da Alex Zanardi, nata nella primavera dell’anno scorso per lanciare un segnale di speranza all’Italia dopo il #lockdown – che sta vedendo 70 atleti affrontare caldo e salite lungo lo stivale italiano, in sella a biciclette e a forza di braccia su handbike e carrozzine olimpiche, attraversando 18 regioni, toccando 54 tappe per un percorso complessivo di 3.000 chilometri.
Qui sono stati accolti
dal direttore tecnico di Obiettivo 3 nonché Presidente di ANMIL SPORT Italia, Pierino Dainese, edal Presidente della Fondazione ANMIL Sosteniamoli subito nonché Presidente ANMIL di Reggio Calabria, Francesco Costantino, che hanno accompagnato il giro fino al suo arrivo a Villa San Giovanni (Reggio Calabria).
Tra gli atleti orgoglio della cultura calabrese ricordiamo Erika Scrivo, originaria della provincia di Vibo Valentia, classe 1986, che ha guadagnato la medaglia d’argento ai campionati italiani di handbike.
La lunga staffetta tricolore proseguirà poi verso la Sicilia dove, questo pomeriggio, terminerà a Catania il suo giro al villaggio dello sport paralimpico allestito per l’occasione.
«Anche attraverso manifestazioni importanti come Obiettivo 3 – ha dichiarato Costantino – lo sport paralimpico e gli atleti disabili vogliono continuare a fare sentire la propria voce e rappresentare un esempio concreto per quanti cercano di superare le piccole e grandi sfide della vita. Il progetto Obiettivo 3, infatti, punta a far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili che ancora oggi sono una categoria fortemente penalizzata dagli alti costi e, soprattutto, dalla difficoltà nel comprendere come iniziare».
«Siamo molto soddisfatti dell’organizzazione di questa opportunità di incontro – dichiara Dainese – perché crediamo profondamente nell’efficacia dello sport paralimpico quale strumento fondamentale per il reinserimento sociale dell’infortunato sul lavoro e delle persone con disabilità in generale, in quanto rappresenta un’opportunità straordinaria di socializzazione ma anche un’occasione per riacquistare fiducia in se stessi, nelle proprie abilità e recuperare quell’autostima profondamente minata da un’invalidità anche non grave».

Foto: anmil.it

Redazione

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