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CronacaReggio Calabria

Infiltrazioni della ‘ndrangheta nei servizi di sanificazione presso l’ASP RC: 17 arresti

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, hanno dato corso, con il supporto operativo dei Reparti del Corpo dei Comandi Provinciali di Milano, Verona, Livorno e Roma, all’esecuzione di un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare emesse dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, Caterina Catalano, su richiesta del Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dei Sostituti Procuratori Walter Ignazitto, Marika Mastrapasqua e Giulia Maria Scavello, con la quale sono stati disposti provvedimenti cautelari personali nei confronti di 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere – aggravata dall’agevolazione mafiosa – finalizzata alla turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, frode nelle pubbliche forniture, estorsione, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, così distinti:

  • 9 in carcere, nei confronti di Domenico Chilà classe 1963, Antonino Chilà classe 1967, Giovanni Lauro classe 1977, Antonino classe 1985, Mario Carmelo D’Andrea classe 1955, Francesco Macheda classe 1949, Nicola Calabrò classe 1950, Massimo Costarella classe 1964 e Giuseppe Corea classe 1969;
  • 7 agli arresti domiciliari, nei confronti di Filomena Ambrogio classe 1957, Angelo Zaccuri classe 1956, Lorenzo Delfino classe 1967, Sergio Piccolo classe 1977, Gianluca Valente classe 1975, Salvatore Idà classe 1964 e Nicola Paris classe 1981;
  • 1 sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nei confronti di Giuseppe Galletta Giovanni classe 1958.

Nel contempo è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza – emesso dalla Procura Distrettuale -dell’intero patrimonio aziendale di 5 persone giuridiche, per un valore stimato di oltre 12 milioni di euro.
L’operazione in rassegna – denominata Inter Nos – costituisce l’epilogo delle complesse indagini condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dal SCICO, con il coordinamento della DDA di Reggio Calabria, a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale.
L’attività investigativa svolta ha permesso di accertare che i servizi di pulizia e sanificazione delle strutture amministrative e sanitarie ricadenti nella competenza territoriale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria sono stati affidati a individuate società i cui membri, risultati essere legati a varie consorterie criminali operanti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria (articolazioni di Reggio Calabria, Locri e Melito di Porto Salvo), mediante un distorto utilizzo del sistema della proroga del rapporto contrattuale, in assenza di alcuna procedura di evidenza pubblica, sono riusciti per anni a proseguire artificiosamente il rapporto con l’ente appaltante.
Dopo innumerevoli proroghe illegittimamente concesse, viene indetta una gara per l’affidamento del medesimo servizio che verrà aggiudicata, grazie a un collaudato sistema di corruttela, alle stesse società, nel frattempo riunitesi in Associazione Temporanea d’Impresa; indebite dazioni che, lungi dall’esaurirsi con l’aggiudicazione dell’incanto, sono state elargite in maniera continuativa e sistematica al fine di mantenere saldo nel tempo il pactum sceleris con questi siglato.
Per come emerso, il sodalizio investigato, al fine di poter fornire lecita giustificazione agli ammanchi di denaro dalle casse sociali connesse alle indebite elargizioni, era solito fare ricorso a false fatturazioni emesse da imprese compiacenti, con le quali erano in essere, altresì, leciti rapporti commerciali.
Nel corso delle investigazioni, inoltre, sono stati cristallizzati specifici episodi di corruttela che hanno coinvolto anche il Direttore della Struttura Complessa Gestione Risorse Economico Finanziarie dell’ASP di Reggio Calabria, in capo al quale sono state accertate indebite dazioni di denaro e altre utilità (un costoso Smartphone) da parte di taluni degli imprenditori investigati, in rapporti di reciproci vantaggi, concretizzatisi per questi ultimi in una corsia preferenziale per il pagamento delle prestazioni rese.
Il rapporto del citato Direttore con gli indagati era diventato così stretto che gli stessi si sono attivati al fine di consentire a questi di ottenere una proroga nell’incarico di prossima scadenza, il tutto attraverso l’intermediazione di un consigliere della Regione Calabria (attinto da misura cautelare degli arresti domiciliari) – la cui campagna elettorale era stata, tra l’altro, sostenuta da alcuni degli indagati medesimi.
L’attività svolta ha altresì permesso di rilevare come le componenti l’ATI abbiano svolto con modalità difformi da quelle previste i servizi straordinari di sanificazione e disinfestazione – affidati dall’ASP a seguito del diffondersi dell’epidemia da Covid-19 – da effettuarsi presso i diversi presidi ospedalieri della Provincia di Reggio Calabria.
Ancora, è stato accertato che gli indagati, in piena crisi pandemica, si appropriavano indebitamente dei dispositivi di protezione individuale anti Covid-19, sottraendoli finanche al personale sanitario impegnato in occasione dell’emergenza nonché si sottoponevano indebitamente alla relativa vaccinazione (prevista, all’epoca dei fatti, solo per individuate categorie).
Da ultimo, sono state acclarate condotte estorsive poste in essere da alcuni indagati, i quali pretendevano da individuati dipendenti la restituzione di una quota parte mensile dello stipendio da questi percepito (pari a circa 250 euro ogni mese).
L’attività in rassegna testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nel delicato settore del contrasto alle organizzazioni criminali di matrice ‘ndranghetistica, nonché alle proiezioni e infiltrazioni mafiose nell’economia legale in genere.

Redazione

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