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Costume e Società

Giornata per la custodia del creato: “convertiamoci” alla tutela del nostro territorio

Dall’Ufficio Diocesano per le comunicazioni sociali

Si è tenuto a Polsi, presso il Santuario della Madonna, Madre del Divin Pastore, un momento di riflessione sul tema proposto dalla Giornata per la custodia del creato istituita da Papa Francesco.
All’incontro sono intervenuti il Rettore del Santuario, don Tonino Saraco, nella veste anche di direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro, la Salvaguardia del Creato, la Giustizia e la Pace, la presidente del World Wide Fund for Nature di Reggio Calabria, Ida Evoli e fratel Stefano Caria, Direttore regionale della Pastorale Sociale e il lavoro e coordinatore regionale del Progetto Policoro Calabria. Tra i presenti anche tanti operatori di Calabria, con il dirigente Domenico Mileto, numerosi pellegrini presenti a Polsi per la Novena in preparazione alla festa del 2 settembre, rappresentanti di diverse associazioni che si spendono quotidianamente a difesa del territorio e dell’ambiente.
Don Tonino Saraco, introducendo i lavori, ha collegato il suo intervento ai terribili incendi che hanno devastato le montagne del reggino.
Parole di dura condanna sono state riservate, da lui e dagli altri presenti, nei confronti di questi eventi che sono da leggere come criminali. Sul tema è intervenuto anche il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, che in questi giorni si trova a Polsi per i festeggiamenti in onore della Madonna della Montagna.
Monsignor Oliva, richiamando l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, ha sollecitato un impegno educativo e testimoniale della chiesa, degli uomini di cultura e di quanti sono impegnati nel sociale per recuperare e incentivare l’attenzione di ognuno al rispetto del Creato, che è elemento inscindibile dalla fede nel Dio Creatore.
È incoerente l’atteggiamento di chi, credente e praticante, rispettoso delle tradizioni e magari legato a ogni evento della pietà popolare, si dimentica però di questo risvolto testimoniale e si rende complice di pratiche di inquinamento, abbandono di rifiuti, degrado fino anche a gesti criminali come gli incendi.
Gli interventi di tutti hanno preso spunto dal tema che la Conferenza Episcopale Italiana ha assegnato alla giornata 2021 Camminare in una vita nuova, espressione presa dalla Lettera ai Romani per designare il nuovo modo di esistere nel mondo di coloro che si sono convertiti al Vangelo.
Insieme alla conversione alla fede e alla conversione continua del cristiano per abbandonare il peccato e crescere nella Grazia, è importantissimo ricordare che ciò avviene anche attraverso una conversione ecologica che si esprime come riscoperta di interesse e recupero di responsabilità verso il creato, ma anche come cambiamento di stili e atteggiamenti nella vita di ciascuno per fare dell’ecosostenibilità uno stile di ciascuno nella propria vita quotidiana.
Una conversione è richiesta anche a tutti coloro che rivestono ruoli di responsabilità nei diversi enti preposti alla tutela del patrimonio ambientale e montano, in modo particolare nel nostro Aspromonte. Non ci si può fermare alla semplice tutela, ma a essa va armonicamente unita la fruibilità del patrimonio tutelato. Vivere pienamente la montagna, non come un corpo senza vita, può renderla fonte di ricchezza economica e sociale e la protegge veramente da ciò che la minaccia e che dolorosamente, questa estate, l’ha devastata.

Redazione

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