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Gli studenti del “Mazzini” di Locri visitano la mostra “Occhi di donna”

Di Chiara Galluzzo

Venerdì 29 ottobre, alcune classi dei Licei Mazzini, accompagnate dai docenti, si sono recate alla Fondazione Zappia di Locri per visitare la mostra fotografica San Luca illustrato. Occhi di donna, una mostra nata con lo scopo di illustrare e valorizzare il ruolo della donna durante il ‘900, in un ambiente spesso difficile come quello di San Luca. La donna, spiegano i membri dell’Associazione, era il pilastro fondamentale della famiglia. Con il suo lavoro quotidiano riusciva a portare avanti la famiglia svolgendo diverse attività durante la giornata. Durante giorno, infatti, oltre a dedicarsi alle faccende domestiche, lavorava al telaio e all’uncinetto in modo da creare corredi per le future spose, che si tramandano ancora oggi di madre in figlia. Ma non solo: le figure femminili, in quegli anni, dovevano anche aiutare padri e mariti con il lavoro in campagna. Tutte queste mansioni, svolte in modo semplice ma con fatica e determinazione, vennero trasmesse di generazione in generazione. Attraverso la mostra si viene a conoscenza anche di alcune simboliche tradizioni del luogo come quella che prevedeva, per esempio, che il giorno di un matrimonio la suocera della sposa preparasse un cesto di pane caldo come offerta e segno di augurio alla futura nuora. Ancora, sempre il giorno nuziale, si sceglieva un’amica o una sorella per recitare agli sposi una poesia dialettale di auguri accompagnata da musica e dal lancio del riso. Un’altra figura importante per le giovani donne era quello della majistra, che insegnava l’arte del ricamo alle ragazze, che dovevano prepararsi ad essere mogli esemplari. Nonostante spesso non fossero istruite, durante la loro vita queste donne imparavano ugualmente molto. Non a caso San Luca vanta personalità femminili di grande caratura culturale, come la poetessa dialettale Settilia Palma Mammoliti che, da analfabeta, riusciva a comporre poesie ed è  scomparsa all’età di 101 anni lo scorso maggio. Molto importante, fra le donne sanluchesi, anche Antonia Giampaolo, madre di Corrado Alvaro, che ebbe un ruolo fondamentale nella vita e nell’educazione del figlio. Questa mostra è stata fortemente voluta dalle donne sanluchesi per sottolineare l’importanza della figura femminile che ancora oggi rischi di essere sottovalutata in diversi ambiti. È importante promuovere iniziative simili per far comprendere il ruolo della donna che, come l’uomo, mandava e manda ancora oggi avanti la famiglia. Per tale ragione, fondamentale è stato il coinvolgimento in questa iniziativa anche degli studenti, che hanno così potuto godere di una bell’esempio di promozione territoriale e di sensibilizzazione sul tema della parità di genere. Gli scatti esposti sono opera di Antonio Pelle. La mostra è stata allestita in ricordo di Jole Santelli, assurta a simbolo di forza e coraggio femminile.

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