Giunti a Bianco 49 migranti: “Accolti tra le braccia di una Calabria solidale”
Un raggio di sole spunta nel cielo di Bianco, questa mattina. A rafforzare questo spiraglio di luce ancora troppo incerto, sono i sorrisi segnati e a momenti quasi del tutto ricoperti da una folta barba che, senza bisogno di troppe parole, raccontano l’ennesimo lungo e infinito viaggio verso la salvezza. Quaranta uomini, quattro donne e cinque bambini sono approdati nelle prime ore di questo nuovo giorno, a bordo di una barca a vela di soli 16 metri, sulla riva di Capo Bruzzano, per poi essere trasferiti nella sala comunale di Bianco. Dopo essere stati individuati questa stessa notte dalle autorità competenti, è scattata la macchina organizzativa e della solidarietà. Non è ancora chiaro da quale porto siano partiti, né chiari sono i giorni di navigazione di queste quarantanove vite. Quarantanove volti, quarantanove sguardi ricoperti da paure e terrori, quarantanove cuori impregnati di sogni e speranze, hanno trovato rifugio in un luogo, forse, più sicuro e accogliente di quello da cui sono scappati, in una Calabria solidale, che cercherà di proteggere tutti i loro desideri, anche quelli che fino ad ora, nessuno aveva mai osato immaginare. Presenti sul posto la Polizia municipale di Bianco, la Polizia del Commissariato di Bovalino, i Carabinieri della Stazione di Bianco. A rivelare le loro vere identità, ancor prima dei propri nomi, bastano i loro occhi, a tratti rivolti verso il basso, nel ricordo di un’esperienza che riaffiora nelle menti, come fosse ancora troppo vicina per credere che sia finita davvero. A tratti rivolti verso l’alto, attenti a scrutare quel posto nuovo, lontano da ogni loro affetto e ricordo. A identificarli, sono le loro mani che, strofinate l’una contro l’altra, cercano di ritrovare quel calore sottratto da notti gelide e interminabili. A farlo sono anche i loro piedi ancora scalzi, forse ancora troppo umidi, bagnati da quelle onde che per giorni interni li hanno cullati e accompagnati in una nuova terra.