Direzione di viaggio: uno spazio in cui dibattere, confrontarsi e crescere

Ha preso il via, il 13 novembre, il seminario di studi Direzione di Viaggio… per affrontare nuove sfide. L’incontro, organizzato dal circolo territoriale di Gioventù Nazionale di Locri e dal dipartimento cultura di Fratelli d’Italia, sempre di Locri, nasce dalla esigenza di formare le nuove generazioni per affrontare il mondo della politica e non solo. Nonostante si continui a dire che il partito di Giorgia Meloni sia un movimento senza classe dirigente, il partito continua a puntare sui giovani in maniera sempre più determinante, non è un caso che il quotidiano di Alessandro Sallusti dedichi ampio spazio al successo del movimento politico tra le nuove generazioni. La Meloni fa crescere un partito di ventenni, così titola l’articolo, che sottolinea come siano più di 300, tra Nord e Sud, amministratori under 30, con più di 80.000 preferenze e una età media di 27 anni. E allora, anche a Locri, non poteva non mancare uno spazio dove dibattere, confrontarsi e crescere, come militanti e ancor di più come uomini e donne che andranno ad affrontare le nuove sfide che la postmodernità porrà loro davanti. Il seminario, dopo i saluti di Matteo Bruzzese, presidente del circolo di Gioventù Nazionale di Locri, che ha poi spiegato come questo sia stato il primo di una serie di incontri e quale sia lo scopo di questo seminario, ha lasciato la parola al presidente provinciale delle federazione di Gioventù Nazionale Reggio Calabria, Giovanni Puro, che ha dedicato particolare attenzione al tema del conservatorismo in Europa il quale, nonostante sia inviso ai media e alla stampa mainstream, può tranquillamente essere annoverato tra i filoni culturali più interessanti del Vecchio Continente. Lo stesso ha poi analizzato il fenomeno Donald Trump come elemento di rottura agli occhi del nuovo ordine mondiale, per poi affrontare temi quali l’immigrazione, visto per l’appunto come fenomeno di nuovo schiavismo in cui milioni di uomini e donne lasciano la propria casa per andare a vivere, per la maggior parte dei casi, in condizioni di povertà e sfruttamento. Ha proseguito Giovanni Scarfò, responsabile del dipartimento cultura del partito, che ha dibattuto sull’importanza dell’identità intesa come patria, terra d’origine, appartenenza a un popolo e alla propria storia e cultura, sottolineando come il mondo del politicamente corretto, ormai, desideri avere a disposizione non cittadini, ma meri consumatori, che siano omologati e standardizzati, perché solo ed esclusivamente visti come prodotti commerciali e quale migliore teoria del tutto fluido, tutto liquido, da Tokyo a New York, in connessione continua e poco pensanti; al contrario bisogna riscoprire valori quali la lealtà, la giustizia sociale, la fedeltà, l’onore, intesi tutti come valori che rientrano nella Tradizione, riscoprire la spiritualità, come visione verticale della vita. Non dimenticando come il mondo oggi vada cambiando, non avendo più una guida unilaterale come era prima con gli Stati Uniti d’America, ma come ormai sia multipolare, con nuovi competitor sullo scenario mondiale: Russia, Cina e, si spera presto, l’Europa, che deve ritrovare le proprie radici e tutelare i propri popoli e i propri interessi, dialogando con le nuove forze in campo. In conclusione si è dato spazio all’importanza di essere militante e non politicante, il primo nutre lo spirito e il secondo lo stomaco. Non tutti onorevoli, ma uomini e donne del futuro che abbiano il coraggio di vivere le proprie idee, con un proprio stile di vita. A conclusione, un dibattito con i presenti ha ulteriormente impreziosito la serata.