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“Ristabilire un accesso equo all’assegno di invalidità è un’iniziativa di civiltà”

“Sono più di 3 milioni i cittadini disabili nel nostro Paese, molti dei quali vivono in una condizione di disagio e povertà, che rischiano di non percepire più l’assegno di invalidità civile da quando anche l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha inserito come requisito dell’assegno l’inattività lavorativa assoluta, pure a seguito di alcune decisioni della Corte di Cassazione in merito. Ecco perché abbiamo interrogato il Ministero del Lavoro affinché l’esecutivo prendesse immediati provvedimenti per risolvere la situazione”. Lo affermano Felice Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai in un’interrogazione già rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e al Ministro per le Disabilità, alla quale ha risposto il sottosegretario al Lavoro Rossella Accoto. Poi, aggiungono: “Bene quindi la risposta del governo, che per bocca del sottosegretario al Lavoro ci ha rassicurati sul fatto che l’esecutivo è ben consapevole di quanto sia necessario e imprescindibile un immediato intervento legislativo che riconduca il quadro normativo a canoni di ragionevolezza, tutelando le persone con disabilità. A tal fine il Ministero del Lavoro ha elaborato un intervento volto a rivisitare la formulazione vigente per consentire l’erogazione della prestazione nei limiti reddituali attualmente vigenti a prescindere dalla natura del reddito”. Per i deputati di Coraggio Italia “tale modifica sarà inserita, molto probabilmente, in sede di conversione del decreto-legge in materia fiscale, al fine di giungere a una celere definizione della questione che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali. Ristabilire un accesso equo all’assegno di invalidità è un’iniziativa di civiltà e buon senso, dalla quale un Paese responsabile non può prescindere”.

Fonte: Agenzia Dire

Redazione

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