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Costume e Società

Quando riparte un’antica bottega, un intero paese può sorridere


Edil Merici

Dietro una saracinesca che sale, una porta che si spalanca e un bancone che si illumina, c’è sempre una carrellata di emozioni, volti, ricordi e momenti indimenticabili. Le scelte, quando diventano inchiostro, dipingono pagine bianche e determinano una fine o un inizio, un baratro o una svolta, un dolore profondo o una gioia smisurata.
Le botteghe di periferia, in Calabria, rappresentano da sempre dei punti di rifermento autentici, degli spazi di convivialità paesana che, nonostante il cinismo dilagante della società moderna, sanno ancora custodire e restituire barlumi di umanità. Nei negozi di contrada, spesso piccoli nella struttura, si percepisce un’incalcolabile grandezza emotiva, basata su uno spirito accogliente e genuino che sa resistere alla frenesia dei tempi, a colpi di lentezza pensante. Nei piccoli esercizi commerciali di paese, difatti l’empatia è di casa, i rapporti sono vissuti, le relazioni suscitano sensazioni vere e i clienti, in tutta la loro complessità e diversità, restano persone da ascoltare, occhi da capire e cuori da sentire, non numeri da contare.
A Bovalino, nella frazione Pozzo, la storica bottega del posto è pronta a riaprire i battenti, con un rinnovato colore e un intramontabile calore, tra vecchi segni e nuovi sogni. L’immagine di Vicenzinu, accanto a sua moglie, la signura Lina nella sua amata putihja, appartiene ancora a una memoria collettiva incancellabile, nonostante lo scorrere inesorabile di anni, situazioni e generazioni. Gli abitanti di Pozzo, e non solo, ricordano e raccontano con commozione attimi, scene e voci di un passato che non è mai passato veramente e che, come per magia, somiglia a un presente non troppo nostalgico e piuttosto speranzoso, con lo sguardo rivolto al futuro.
Riparte, dunque, l’antica bottega puzzaròta, a opera di Domenico e Antonio, accomunati da un’amicizia sincera e da stimoli positivi, entusiasti di poter ridare alla comunità uno di quei luoghi che richiama e riconcilia un forte senso d’identità sentimentale. Entrambi, nel portare a termini i lavori di rinnovamento, hanno potuto contare sul sostegno emotivo di anziani, adolescenti e diverse persone del posto, felici di vivere quest’avventura con una concezione collettiva e non meramente individuale.
Una scelta sentita, che i più superficiali potrebbero definire folle, ma che in realtà è semplicemente un atto di romantico coraggio da parte di chi ha messo in gioco la propria anima per trasmettere nuova linfa al ritmo cardiaco della comunità, senza farsi distrarre troppo dagli eventuali rischi economici.
Oggi, giovedì 16 dicembre 2021, Domenico e Antonio, insieme ad amici, famigliari e conoscenti, saranno lieti di brindare a questa nuova partenza, consapevoli della fatica che potrà comportare il viaggio, ma fermamente convinti di aver creduto in un’utopia reale che arricchisce ogni considerazione lavorativa.

Giovanni Ruffo

Nato e cresciuto sullo Jonio, con il corpo accarezzato dalla brezza del mare e un potente richiamo spirituale in Aspromonte. Cittadino e straniero ovunque, amante della bellezza immateriale e delle meravigliose ricchezze che madre natura dona ai suoi ospiti. Avventure radiofoniche di musicultura e una passione viscerale per il teatro e la scrittura, terapie dell’anima necessarie per coltivare i princìpi di resilienza e r-esistenza, coniuga la tradizione con l’innovazione, le radici con le ali. Ricerca sprazzi e scorci di poesia nelle crepe, negli anfratti più nascosti, in ogni spigolo di mondo. Ama la diversità e la libertà, intese come opportunità e strumenti di crescita. Detesta i muri dell’indifferenza e crede nei ponti dell’umanità, trovando nelle differenze delle autentiche risorse costruttive e collettive.

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