Di Nicola Zitara
Quand’ero giovane mi è toccato fare per la prima volta la classica scelta che tocca a un meridionale su due, tra l’emigrare – per inserirmi in un mercato del lavoro più ricco e aperto – e il rimanere in un mercato del lavoro più ristretto ma spiritualmente più appagante, essendo la mia terra.
Ho scelto il secondo quando mi sono reso conto che il Nord non era, puramente e semplicemente, la parte in alto del mio Paese; e non propriamente amico – indulgente con se stesso e serio e severo con me; in generale una realtà antropologica percorsa dalla voglia di rimproverare qualcosa agli attoniti meridionali, come di solito tra padrona e servetta.
Tratto da Memorie di quand’ero italiano, 1994
