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Costume e SocietàLetteratura

La circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea

Breve storia giuridica del contrabbando II


Edil Merici

Di Agostino Giovinazzo

Prima di procedere con l’analisi dei singoli reati è utile dar conto dei profili di carattere generale che caratterizzano i delitti di contrabbando e in materia di accise e il loro ambito applicativo.
Quanto al contrabbando, il bene giuridico, oggetto di tutela, è inquadrabile nell’interesse dell’Unione Europea alla riscossione delle risorse proprie tradizionali, nonché nel diritto dello Stato al corretto adempimento degli obblighi derivanti dai Trattati e alla tempestiva e integrale percezione dei cosiddetti diritti di confine.
Le risorse proprie dell’UE sono le principali fonti di entrata per il bilancio e possono essere distinte in:

  1. tradizionali, che comprendono principalmente i dazi doganali sulle importazioni verso l’UE e le quote sullo zucchero (i Paesi membri mantengono il 25% dei dazi riscossi, a copertura delle spese di riscossione);
  2. basate sull’Imposta sul Valore Aggiunto, principio per il quale una percentuale dello 0,3% della base imponibile di ciascun Paese membro è trasferita all’UE;
  3. basate sul reddito nazionale lordo, principio per il quale ogni Paese membro trasferisce all’UE un tasso percentuale uniforme del suo reddito nazionale lordo (la percentuale è regolata in modo che le entrate complessive corrispondano al livello concordato dei pagamenti; si tratta della principale fonte di entrate dell’UE).

Tra i diritti di confine sono da annoverare: i dazi doganali, i prelievi all’importazione o all’esportazione previsti dai regolamenti eurounionali, i diritti di monopolio, le sovrimposte di confine e ogni altra imposta o sovrimposta di consumo a favore dello Stato.
Coerentemente con quanto appena esposto, occorre dunque sin d’ora rammentare – a scanso di ogni equivoco – che le disposizioni sanzionatorie, oggetto della presente disamina, non trovano più applicazione in relazione agli acquisti intracomunitari di merci.
Com’è noto, infatti, la creazione dell’unione doganale europea (articoli 28 e 29 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) ha spostato i confini nazionali, limitando così la politica doganale ai soli scambi commerciali con i Paesi terzi.
Non esistono dazi doganali all’interno della zona dell’unione doganale, tutte le merci circolano liberamente, siano esse realizzate nell’UE o importate dall’estero.
In tale ambito, pertanto, non si verificano più operazioni di importazione o esportazione di merci, bensì cessioni e acquisti intracomunitari, non più soggetti a formalità doganali.
Quanto, poi, alle accise; con tale temine si fa solitamente riferimento a quel complesso di tributi indiretti che colpiscono la produzione, il consumo e l’importazione dei prodotti energetici, dell’alcol etilico e delle bevande alcoliche, dell’energia elettrica e dei tabacchi lavorati.
Il quadro normativo in materia di accise si è connotato sin dalle origini per una profonda e radicata disorganicità: ogni accisa aveva una regolamentazione normativa ad hoc, dalla cui prospettiva era molto arduo avere una chiara visione d’insieme.
Si è cominciato ad assistere a una parziale omogeneizzazione della disciplina a partire dall’entrata in vigore del Decreto Legge nº 331 del 30 agosto 1993 (convertito nella Legge nº 427 del 29 ottobre 1993); ciò ha dato il via a una profonda revisione delle accise, conclusasi poi, qualche anno dopo, con l’emanazione del Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative (anche detto Testo Unico Accise), a opera del Decreto Legislativo nº 504 del 26 ottobre 1995.
Ulteriore impulso in tale direzione è stato poi fornito, in ambito eurounionale, dalla Direttiva nº 2003/96/CE, che ha ristrutturato l’intero settore della tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità al fine di uniformare le diverse normative fiscali di tutti i Paesi membri; tale direttiva ha trovato attuazione in Italia con il D. Lgs. Nº 26 del 2 febbraio 2007.

Foto: winfatt.com

Tratto da Contrabbando doganale e delitti in materia di accise, edito da Key editore, collana diretta da Enzo Nobile.

Redazione

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