Quesiti dragoniani
Di Domenico Signati
Nell’era della digitalizzazione e dell’informazione (chiamiamola così per amore di pace) veniamo ogni giorno sepolti da tonnellate di notizie, informazioni, dati, commenti, proclami. Talvolta non prestiamo particolare attenzione a ciò che ci viene detto o mostrato, ma può capitare che ci si faccia qualche domanda in merito a taluna di queste informazioni, specialmente se, a fronte del dilagare della pandemia, in contrasto con gli allarmi circa le immanenti varianti del Covid-19 e i ben noti fatti di politica sanitaria registrati nel 2020 e nel 2021 che hanno constatato l’inadeguatezza del Sistema Sanitario Nazionale in termini di personale, strutture organizzative, dotazioni strumentali e logistiche, particolarmente significativa in alcune Regioni rispetto ad altre, giri voce che siano stati previsti nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (fondamentale per la stesura della nuova legge di bilancio), già approvata dal Parlamento, tagli alla sanità per 6miliardi di euro.
Il documento prevede da un lato che il governo si impegni a consolidare la crescita del Prodotto Interno Lordo utilizzando al contempo le risorse del bilancio per la sanità, e dall’altro di andare a ridurre le spese in ambito sanitario per gli anni 2022e 2023.
In mancanza di un correttivo, ove tale previsione si dovesse concretizzare, a fronte del programma di non consolidare il potenziamento organico e strutturale del SSN pubblico, prevedendo una riduzione della spesa sanitaria pubblica sul PIL nel 2022 rispetto al 2021, inevitabilmente si dovrà parlare di scarso senso di responsabilità in seno al governo, perché, con ciò si andrà a danneggiare ulteriormente il Sistema Sanitario con una diminuzione della spesa prevista per quest’ultimo.E allora, vogliamo ben sperare che Chi di competenzafaccia in modo che il decantato il piano di investimenti del governo, applaudito dai politici all’unanimità come strumento di replica delle dodici tavole che Mosè ricevette sul monte Sinai da Dio in persona, venga depurato dalle incongruenze, soprattutto in materia di sanità, che ragionevolmente, alla luce della esperienza vissuta e purtroppo attuale, avrebbe dovuto essere l’unico e/o quantomeno il primo campo non solo a non ricevere tagli, ma a vedersi aumentati gli investimenti.