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Costume e Società

Santa Domenica di Placanica si prepara alla giornata mondiale del malato

Dall’Ufficio Stampa Santuario Nostra Signora dello Scoglio

In vista dell’importante appuntamento di venerdì 11 febbraio, giornata mondiale del malato, che la Diocesi di Locri-Gerace celebrerà proprio a Santa Domenica di Placanica, sabato 8 gennaio, presso il santuario Nostra Signora dello Scoglio, ha avuto luogo un incontro di preghiera presieduto dal vescovo della Diocesi, Francesco Oliva. Il programma ha previsto, anche, la preghiera di intercessione di Fratel Cosimo per gli ammalati e i sofferenti, effettuata di fronte al Santissimo Sacramento, esposto all’adorazione dei fedeli. Moltissime le persone che si sono accostate al sacramento della confessione. Prima della solenne concelebrazione eucaristica, Fratel Cosimo ha tenuto un’evangelizzazione, che, qui di seguito, riportiamo:

Cari fratelli e sorelle, rivolgo a tutti voi un saluto di pace e di ogni bene nel nome del Signore. Sabato 1º Gennaio 2022, con la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, è incominciato l’anno nuovo, proprio sotto lo sguardo vigile e materno di Colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore. Lei, in qualità di Madre di Dio e Madre nostra voglia maternamente proteggerci ed assisterci con la sua speciale intercessione, affinché possiamo trascorrere l’anno appena iniziato nella serenità, nella pace e nella grazia del Signore. Cerchiamo in tutto il percorso di questo nuovo anno, di viverlo insieme a Lei, questo è nei progetti che il Signore ha preparato per ciascuno di noi, perché la Madonna è Madre nostra, così ci è stata affidata sotto la croce, nella persona di Giovanni, e noi siamo suoi figli. La Madonna è venuta pellegrina in questa valle, in mezzo a noi, per chiedere la nostra collaborazione, perché anche agli altri arrivi il messaggio dell’amore di Dio e dell’amore della Madre dell’umanità. Allora la presenza materna della Vergine Maria ci ricorda che Dio ci ama, ci vuole bene, ci dà fiducia e ci affida una missione per cambiare il volto non solo della nostra vita, ma anche della nostra società, lacerata dalle discordie e dalle violenze. E ora poniamo la nostra attenzione all’ascolto della Parola del Signore tratta dal Vangelo di Luca, capitolo 3, versetti 21, 22: “Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato; in te ho posto il mio compiacimento’”. Fratelli e sorelle, il Vangelo ci dice che tutto il popolo si faceva battezzare da Giovanni. E non solo la gente, ma anche Gesù si fece battezzare e mentre stava raccolto in preghiera nelle acque torbide del fiume Giordano, è successo qualcosa di straordinario: Improvvisamente il cielo si aprì e lo Spirito Santo discese sopra di Lui in modo visibile, cioè come se fosse una colomba, e proprio in quell’istante, in quel preciso momento, una voce si udì che veniva dal cielo: “Tu sei il mio Figlio, il Figlio amato. In te ho posto il mio compiacimento e ti ho mandato”. Il motivo per il quale Gesù fu battezzato nel fiume Giordano consisteva nella consacrazione di Gesù stesso da parte dello Spirito Santo, affinché Egli potesse iniziare il suo ministero pubblico e incominciarlo con autorità e potenza nell’annuncio della buona notizia del Regno. Infatti, una volta che Gesù ebbe ricevuto il battesimo e lo Spirito santo scese sopra di lui, incominciò subito la sua missione terrena, lasciò il Giordano e fece ritorno in Galilea, con la potenza dello Spirito. E quando poi entrò in giorno di sabato nella Sinagoga di Nazareth e prese a leggere dal rotolo del Profeta Isaia c. 6 v. 1 e 2 affermò: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno di grazia del Signore”. Riflettendoci bene, proprio in quanto annuncia Isaia nella sua profezia, se vogliamo, consisteva la missione che il Padre gli aveva affidato: proclamare al mondo la buona notizia, cioè predicare il Vangelo, messaggio di speranza, di amore, di pace, di riconciliazione, di liberazione e di salvezza. Fratelli e sorelle, abbiamo ascoltato dal Vangelo che, nel momento in cui fu battezzato nel Giordano Gesù, il cielo si aprì e lo Spirito Santo scese sopra di Lui, per prepararlo alla missione che il Padre gli aveva affidato. Non possiamo assolutamente escludere che anche noi, come cristiani, abbiamo continuamente bisogno dell’intervento dello Spirito Santo per avere la forza di testimoniare Gesù Cristo, poiché Lui disse ai suoi discepoli: “Voi riceverete potenza, cioè forza, quando lo Spirito Santo scenderà su di voi, e mi sarete testimoni”. Quindi, miei cari, dobbiamo rivolgerci spesso allo Spirito Santo, invocarlo nella nostra vita: “Spirito Santo, vieni su di noi”. Chissà quante volte abbiamo elevato ed eleveremo ancora allo Spirito Santo di Dio queste invocazioni ma senza comprenderne minimamente il significato e quindi senza ricevere quanto Dio, nel suo grande amore, vuole donarci, e cioè la sua stessa vita, la sua potenza liberatrice, la sua potenza guaritrice, la sua carica di amore che ci consentirà di amare con il stesso suo amore, pronti a dare, come ha fatto Lui, la nostra vita per i fratelli. È più che bello, e anche giusto, oserei dire, se comprendessimo tutto questo! Voglia la Vergine Santissima, Nostra Signora dello Scoglio, sposa dello Spirito Santo, Madre di Dio e Madre nostra, ottenerci dal Signore la costante presenza dello Spirito per testimoniare al mondo con la sua forza che, Gesù Cristo è il Signore, a lode e gloria di Dio Padre. Dio vi benedica e sia lodato Gesù Cristo!

Redazione

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