Transizione cerebrale
Di Francesco Salerno
Oggigiorno è praticamente impossibile aprire un telegiornale, sfogliare un giornale o assistere a un dibattito pubblico senza udire almeno una volta la parola transizione. Accade spesso che nel parlare comune appaiano termini pleonastici, vedi ad esempio l’uso smodato del prefisso pre, come preregistrato, che in pratica vuol dire registrato prima. Al che mi vien da pensare che è ovvio che sia registrato prima, quando volevate registralo? Dopo? O, ancora, l’uso smodato della parola green che, dati tutti i contesti in cui viene usata, dovrebbe indicare che viviamo in un mondo talmente ecologico e pulito da far invidia al Pandora di Avatar…
Potremmo andare avanti a lungo, ma ciò di cui vorrei parlare oggi è la parola transizione.
Transizione ecologica, che dovrebbe portarci da un modo grigio e inquinato a un mondo verde e pulito! Miliardi e miliardi da investire e alla fine si parla di nucleare… Alla faccia della transizione. Oppure transizione digitale, tanto cara al Premier, che ha decretato lo stanziamento di circa 50 miliardi (vedere in merito i tagli di 6 miliardi alla sanità), non si è ben capito ancora per fare cosa. L’importante tuttavia è transitare! Andiamo dal prima a dopo, da questo a quello: si cambia, signori, si transita!
Transitiamo talmente tanto che pure noi stessi, ormai, siamo rientrati nelle categorie transitorie che ammorbano il nostro tempo. Nello specifico a transitare in noi pare essere la nostra capacità di pensare. Da autonoma, critica e libera, sta diventando sempre più impostata, banale e guidata.
Gli artefici di tutto ciò siamo in realtà noi stessi, troppo pigri e narcotizzati da ondate su ondate si programmi e notizie demenziali, per prenderci del tempo per usare quella cosa che si chiama logica! La logica, madre di capacità critica e di giudizio, è qualcosa che consuma troppo. Pretende da noi tempo ed energia e in un mondo che vuole andare verso il green totale: non possiamo permetterci certi sprechi! Una scelta indi ecologista che sarà certamente applaudita da tutti i finti perbenisti liberali che spopolano ovunque. Ed ecco quindi un nuovo slogan per i nostri governanti:
Foto: fashioncolor.eu