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CronacaReggio Calabria

Processo Cordì: tocca ai testimoni e ai consulenti di parte

Nella giornata di ieri si è tenuta una nuova udienza del Processo Cordì, svoltasi dinanzi alla Corte d’Assise di Locri. Ricordiamo che Vincenzo Cordì era stato rinvenuto privo di vita all’interno di un’automobile bruciata presso la località Scialata di San Giovanni di Gerace il 13 novembre 2019 e che l’accusa, rappresentata in aula dal Pubblico Ministero Marzia Currao, ritiene responsabili della sua morte la compagna della vittima, Susanna Brescia, i figli di lei Giuseppe e Francesco Sfara, e Giuseppe Menniti, difesi dagli avvocati Menotti Ferrari, Francesco Macrì e Antonio Ricupero. La parte civile (la mamma e la sorella della vittima) è invece assistita dall’avvocato Rocco Guttà.
Durante l’udienza di ieri, al cospetto del giudice Amelia Monteleone, che presiede il processo con, a latere, Mariagrazia Galati, hanno deposto tre testimoni e altrettanti periti di parte, che hanno comunicato quanto di loro conoscenza in merito al caso esaminato. Il primo teste, il meccanico D.C., ha sostenuto di conoscere l’imputato Giuseppe Sfara in quanto frequentatore abituale della sua autofficina per circa 3 anni e di essere a conoscenza del fatto che l’imputato e la vittima fossero in buoni rapporti prima dell’omicidio. V.L., geometra della ditta in cui era impiegato in qualità di operaio Giuseppe Menniti, ha invece raccontato dell’impegno di quest’ultimo sul luogo di lavoro, affermando inoltre di averlo sentito parlare di una compagna che, tuttavia, egli non avrebbe mai conosciuto direttamente. G.A., terzo teste presentatosi come collega di lavoro dello stesso Menniti, ha dunque narrato un episodio del quale sarebbe stato protagonista assieme all’imputato: durante l’orario lavorativo, infatti, i due avrebbero assistito a un incidente stradale e, inizialmente accorsi per prestare aiuto alle persone coinvolte, Menniti si sarebbe presto dovuto allontanare perché suggestionato dalla vista del sangue.
Davanti al giudice ha dunque deposto Antonio Miriello, consulente tecnico della parte civile che, su specifica domanda dell’avvocato Guttà, ha esposto le conclusioni tratte dalla disamina dei tabulati telefonici della sera dell’omicidio che, grazie alle celle cui si sono agganciati gli apparecchi per avere copertura di rete, permettono di ricostruire la mappa degli spostamenti degli imputati. Sulla base di questa analisi, Miriello afferma che, alle 23:17, i cellulari di Susanna Brescia e di suo figlio Francesco Sfara abbiano agganciato due celle telefoniche differenti ma rivolte nella medesima direzione, compatibile con il luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere di Cordì.
Il consulente della difesa M.A., in risposta alle domande dell’avvocato Ricupero, ha invece sostenuto che, a fronte delle analisi effettuate sul traffico telefonico, Francesco Sfara, alle ore 23 della sera dell’omicidio, stesse percorrendo la strada provinciale e che, quindi, non potesse trovarsi dinanzi al bar La lanterna a quella stessa ora né ci sarebbe stato il tempo utile a collocare l’imputato sul luogo del rinvenimento fino alle ore 24.
Da ultimo, è stato ascoltato G.D.R., anch’egli consulente della difesa che, in qualità di perito informatico forense, ha sviluppato un software in grado di identificare i flussi telefonici. Durante lo studio, è emerso che il flusso del dispositivo dell’imputato Menniti non è mai localizzabile in un punto più alto di San Giovanni di Gerace, elemento che renderebbe impossibile la sua presenza, intorno alle 23, sul luogo del delitto.
Per ulteriori sviluppi bisognerà adesso attendere la prossima udienza, fissata per il 9 marzo.


Edil Merici

Raffaella Centaro

Nata a Bianco, paese del “Bello del mare” e cresciuta tra il profumo inebriante dei gelsomini e del bergamotto. Attenta osservatrice, introspettiva e particolarmente curiosa per tutto ciò che la circonda. Appassionata di storia, arte, libri e viaggi. A tre anni leggeva il quotidiano sul divano, a casa dei nonni. Ama la cultura antica, in particolar modo la letteratura greca e latina e le lingue straniere, interesse nato al Liceo Classico e proseguito con gli studi letterari, filologici e linguistici. È Incline allo sport e ha una particolare passione per la danza. Ama la penna perché “Scrivere rende liberi”.

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