Siderno: la causa sull’ampliamento dell’impianto di TMB si sposta a Reggio
Dall’Ufficio Stampa del Comitato Siderno ha già dato
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Catanzaro ha rinviato alla sede di Reggio Calabria il giudizio sulla legittimità dell’ampliamento dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico di Siderno.
I cittadini dovranno ancora aspettare per sapere quale decisione prenderà il TAR.
È infatti di giovedì l’ordinanza su uno dei due ricorsi presentati con la quale il TAR di Catanzaro ha spostato la competenza territoriale su quello di Reggio Calabria.
È inutile e assolutamente superfluo soffermarsi sulla correttezza di tale decisione posto che, secondo il nostro modesto parere, il TAR di Catanzaro avrebbe potuto decidere, e non stiamo qui a spiegare il perché, ma ciò che rileva nel merito è l’ulteriore ritardo nella decisione di una questione vitale non soltanto per la città di Siderno, ma per tutto il comprensorio.
Gli aspetti negativi sotto il profilo paesaggistico-ambientale e salutare sono di tutta evidenza e ribaditi più volte e in ogni sede, da ultimo proprio con l’atto di intervento al TAR, e ciò è tanto vero che l’opera andrebbe a contrastare con il Quadro Territoriale paesaggistico della Calabria, con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Reggio Calabria e con gli strumenti urbanistici in vigore presso il Comune di Siderno.
L’opera andrebbe realizzata sul fiume Novito, ossia in una zona che è sottoposta a vincolo per rischio idraulico e inondazione e sottoposta a vincolo per colture di pregio, produzioni agricole e forestali tipiche.
Come procedere, ora?
Il Comitato Siderno ha già dato continuerà la sua battaglia, a intervenire in giudizio a sostegno dei ricorsi presentati e a seguire passo passo ogni azione della Regione Calabria sul tema e sull’ambiente in genere.
Il tentativo, tuttavia, è quello di convincere l’Amministrazione Comunale (e non soltanto quella di Siderno, ma l’intero Comitato dei Sindaci della Locride) a richiedere un incontro al Presidente della Regione Calabria per ragionare a tutto tondo sulla gestione dei rifiuti in Calabria e per chiedere di non procedere con l’esecuzione dell’opera prima della decisione giudiziale.
È necessario, infatti, cambiare le scelte finora adottate per seguire le direttive europee, che considerano gli impianti di TMB antiquati e non rispondenti all’esigenza di raggiungere gli obiettivi in materia ambientale prefissati dall’Europa entro il 2050.
Lo stesso ex Assessore all’Ambiente Regionale, in una riunione organizzata in Regione, aveva detto che questo tipo di impianti sono da eliminare a breve termine.
Ci domandiamo, allora: perché spendere 42 milioni di euro pubblici in un’opera che inquina e che a breve sarà considerata vetusta?
Noi del Comitato qualche modesta idea sul tema ce l’abbiamo, vorremmo discuterne col Presidente Roberto Occhiuto sperando che ci ascolti…