Fondo per la non Autosufficienza: “Si chiarisca la procedura di presentazione delle domande”

Dall’Associazione ADDA

Apprendiamo dal sito dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria che, con delibera del Commissario Straordinario nº 327 dell’1/4/2022 viene costituita la commissione per il riparto del Fondo Nazionale per la non Autosufficienza 2017.
Tale atto, però, ci risulta poco comprensibile, in quanto non comprendiamo quali siano i criteri, i tempi e le modalità secondo i quali dovrà essere richiesto il contributo. Inoltre ci sembra contraddittorio, in quanto viene costituita una commissione per la graduazione delle istanze presentate ma pare che la direzione aziendale si sia dimenticata, di emanare un bando o altro strumento per consentire ai disabili (o ai loro caregiver) di presentare istanza, generando così il paradosso, di costituire la commissione prima di ancora di raccogliere le proposte.
Inoltre, da una lettura dell’allegato protocollo operativo, si evidenzia che “il riconoscimento del contributo avverrà dalla data di spedizione della domanda”. A questo proposito sembrerebbe che non vi sia un termine per la presentazione delle istanze o che le stesse vengano valutate con una procedura a sportello e non più seguendo l’anno solare, cosa che ingenererebbe molta confusione sia tra i potenziali beneficiari (che dovranno adoperarsi a essere più veloci degli altri istanti, senza peraltro tener conto di oggettive difficoltà nel reperimento della documentazione sia per impedimenti dei disabili interessati sia per carenza di strutture idonee a rilasciare le necessarie certificazioni), sia negli uffici preposti alla ricezione, valutazione e graduazione delle istanze (che si potrebbero trovare a lavorare per un tempo indefinito e magari avere tra le mani un’istanza di un grave disabile che non potrà essere finanziata sol perché sono terminate le somme assegnate).
Ripercorrendo la storia della misura, ricordiamo che l’ultimo bando emanato dall’ASP per i benefici del FNA risale a febbraio 2020 e che, dopo oltre due anni, ancora non si è giunti al pagamento del beneficio sulle istanze riferite all’anno di pubblicazione ma gravanti sul medesimo fondo del 2016. In precedenza, nella gestione pre-commissariamento, si era giunti alla liquidazione di due annualità in pochi mesi di serrato lavoro da parte della commissione dell’epoca, in sinergia con l’allora Direzione Aziendale.
Crediamo che la materia dei contributi ai disabili debba essere affrontata con maggiore attenzione e cura. È impensabile che numerosi disabili aventi diritto, e loro famigliari o caregiver, vengano finanziati (o meno) anche ad anni dalla loro dipartita. Il contributo deve essere attentamente e solertemente assegnato a chi ne ha bisogno, nel momento in cui ne ha bisogno, non alla memoria. I criteri per la valutazione e, soprattutto, per la presentazione delle istanze, devono essere definiti e bisogna contingentare i tempi non solo di avvio dei lavori ma anche quelli di conclusione degli stessi.
Sarebbe infine anche il caso di interessare, nella predisposizione delle misure che li riguardano, le associazioni dei disabili e, in ultimo, lavorare alacremente per recuperare le annualità in arretrato che, ricordiamo, non vengono assegnate dagli enti superiori per mancanza di rendicontazione degli anni precedenti.