I prodikoi e le altre magistrature minori
La Repubblica dei Locresi di Epizephiri LXXVI
Di Giuseppe Pellegrino
Προδικοι (prodikoi), da προ−διοκω (pro-dioko) ο προ δικη (Pro dike): amministrare o per il processo.Dice testualemente il Alfonso De Franciscis:
Un’altra magistratura che si direbbe meno elevata […] è quella dei prodikoi. A questa carica, che non si incontra molto spesso ma, come abbiamo visto, è documentata a Corcira in stretta relazione con i probuloi e ritengo che anche a Locri vi dovessero essere analoghi rapporti tra i due collegi, sebbene dei prodikoi non siano del tutto chiare le particolari funzioni.
Corcira, oggi Corfù, ebbe una costituzione democratica. Alla base vi era una organizzazione popolare detta alìa, che prendeva decisioni in concorso con la bolà, il governo. Esistevano anche le figure dei proboloi e dei prodikoi. Il che ha fatto concludere a più di un giurista la assonanza con Locri.
Tanti e vari i significati del termine dikaios. E tuttavia il termine deve essere derivato dal composto προ−δικεω. De Franciscis non annota nessuna soluzione. Tuttavia il significato va da passo prima a giudico, ordino, a sono difensore, tutore, curatore, amministratore, ma anche sono in funzione della giustizia. Trattandosi di tabelle del Tempio di Zeus, sicuramente nessun riferimento ai quattro ultimi significati. L’attività del Tempio era molto complessa e, in concreto, una pòlis all’interno della pòlis, per cui l’ipotesi che segue è plausibile. I prodikoi altro non potevano essere che coloro che avevano il compito di seguire l’esposizione delle tabelle secondo un ordine temporale previsto, e/o di curare l’ordine delle richieste che potevano venire sia dal Magistrato eponimo per conto della dàmos, sia da parte di coloro che avevano l’amministrazione del tempio.
Quello più conferente sicuramente nella fattispecie dovrebbe essere secondo legge, come deve. Con il termine pro si sta a indicare una funzione preventiva, rispetto alla decisione finale.
Di επισκευαστηρες (Episckeuasteres, addetti alla manutenzione dei Templi); τοιχιοποιοι (Toikiopoioi, addetti alla costruzione delle mura); επισταται (Epistatai, sovrintendenti alla costruzione delle mura)si hapoco o niente da dire, tranne che per gli epistates, per i quali si rinvia a quanto diremo per l’isola di Thasos e sulla Efebia. Il termine significa sopraintendere, e non di addetti alla costruzione delle mura, mentre la funzione che ne attribuisce De Franciscis è meramente operativa.
Per il resto, si tratta non di magistrati ma di figure operativo-amministrative. Certamente tutti nel numero di tre per ubbidire al principio di uguaglianza tra le tre tribù. E un fatto di conoscenza profonda delle Istituzioni Locresi, ma non aggiungono novità rilevanti all’intero sistema.
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